Livorno, ladro prestigiatore fa irruzione nel salone e deruba la parrucchiera e una cliente
Colpo in via di Salviano. La titolare: «Stavo facendo messa in piega e ha agitato un foglio, distraendoci». Subito dopo, al tabacchi accanto, è stato ripreso dalle telecamere mentre comprava una birra e le sigarette
LIVORNO. Prima è entrato nel salone dei parrucchieri spiegando, in un italiano piuttosto stentato, di volersi tagliare la barba. «Scusami, ma non ti capisco», la replica della titolare. Ma lui, che l’italiano evidentemente non lo parlava neanche male, ha fatto finta di non capire, togliendosi il portafogli dalla tasca e mostrando una risma di banconote da 50 euro al grido «Io pagare, io pagare». «Sì, ok, va bene, ma io non ti capisco», l’ulteriore replica dell’artigiana.
Tutta una messa in scena quella avvenuta attorno alle 19 di mercoledì 29 ottobre da “Michy Hair Stylist”, il salone dei parrucchieri di Michela Meatu di via di Salviano, nell’omonimo quartiere livornese. La donna, che in quel momento stava facendo una messa in piega a una cliente, si è vista all’improvviso sventolare davanti un foglio bianco e proprio in quell’istante, colui che poi si scoprirà essere un ladro prestigiatore, ha rubato il suo cellulare e quello della cliente, allontanandosi in fretta e furia, non prima però di aver acquistato un pacchetto di sigarette e una bottiglia di birra dal tabacchi accanto. «Era una persona che non avevo mai visto prima – commenta Meatu, raggiunta dal Tirreno dopo aver acquistato un nuovo telefonino – e inizialmente non capivo se volesse tagliarsi la barba o le sopracciglia. In ogni caso, le sue richieste erano solo un pretesto per rubare: lo abbiamo scoperto dopo. Dalle nostre borse non mancava nulla, ma i cellulari sì: erano appoggiati su uno scaffale. Fa rabbia lavorare e vedere che queste persone si accaniscano su di noi: il cellulare lo uso per lavoro, ho dentro anche tutte le mie cose, e ho perso la mattinata successiva di appuntamenti proprio perché ho dovuto rifare la sim e poi, nel pomeriggio, rispondere a tutti i clienti che mi avevano cercato. È snervante, chi lavora non si merita questo».
L’artigiana ha immediatamente avvertito il 112, con la sala operativa delle emergenze che ha inviato sul posto un equipaggio della Squadra volante dell’ufficio prevenzione generale e soccorso pubblico della polizia di Stato, diretto dal commissario capo Gabriele Nasca. Gli agenti hanno parlato con lei e ricostruito l’intera dinamica del furto, con gli atti che passeranno ai colleghi della Squadra mobile, guidati dal vicequestore aggiunto Riccardo Signorelli. Da ciò che emerge vi sono già alcuni spunti investigativi. Il ladro prestigiatore – descritto come alto un metro e 65, con la barba, cappellino in testa e leggermente sovrappeso, carnagione leggermente scura – dopo il colpo dalla parrucchiera è entrato nel tabacchi accanto, dove è stato ripreso dalle telecamere. I video saranno utilizzati in fase di indagini e la speranza, quindi, è di riuscire a identificarlo per poi denunciarlo. Un altro elemento è dove si è recato dopo il raid: «Ho verificato il segnale gps del cellulare – commenta Meatu – e si “stacca” verso Stagno, è lì che lo spegne». Secondo l’artigiana livornese «non credo fosse nordafricano, più facile un nomade dell’Est Europa, ma non posso esserne sicura. In ogni caso, questa zona – conclude – non è sicura soprattutto la sera: non mi sento sicura a uscire dopo il lavoro, verso le 21».
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