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A Livorno riemerge dal degrado la Fonte Vecchia: volontari al lavoro agli storici lavatoi di Antignano

di Francesca Suggi
A Livorno riemerge dal degrado la Fonte Vecchia: volontari al lavoro agli storici lavatoi di Antignano

Le associazioni Vivi e Mezzaluna Kurdistan firmano il patto di collaborazione col Comune

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LIVORNO Il tempio delle massaie di Antignano che riaffiora, grazie ai volontari. Scavati via mucchi di terra, il degrado comincia a fare spazio a quel che è, là sotto, già dal 1600, fagocitato da vegetazione selvaggia, materiali e abbandono (la pulizia del marzo 2024 era un lontano ricordo). Ecco che già si rivede una delle due vasche delle lavandaie in pietra serena: è una svolta che ha il sapore storico per la Fonte Vecchia. Da una parte due associazioni cittadine, Vivi Antignano e Mezzaluna Rossa Kurdistan Italia, sezione labronica, dall’altra c’è il Comune: nel mezzo un patto di collaborazione sui lavatoi comunali del borgo. La prima pulizia è fatta. Ne seguiranno altre. Stop con le operazioni una tantum. «Sabato siamo andati a fare una prima manutenzione, abbiamo ritrovato anche una vasca che era sommerso da fango e materiali: riscoprire la storia per costruire il futuro e noi ci siamo», così Alican Yildiz , presidente dell’associazione Mezzaluna nata in città nel 2015.

Lui da 17 anni è a Livorno, si sente livornese e aiuta dove può, forte delle sue abilità anche in campo edilizio e del suo volontariato nella protezione civile dell’Ordine di Malta Cisom. I cittadini attivi vogliono riportare in vita la Fonte Vecchia, la prima a fornire l’acqua al Castello del Granduca, ancora prima che nascesse il paese.

Sono i libri del trapassato remoto a raccontare quella storia cittadina di metà ’600. Per secoli il luogo, il ritrovo, la socialità, l’identità di Antignano.

Nel libro dei sogni delle due associazioni questo patto di collaborazione trasformerà, finalmente, i lavatoi in percorso turistico con la riqualificazione di tutta l’area intorno al rio Banditella. Luogo da vivere con panchine, pannelli che raccontano la storia delle lavandaie. Con l’intenzione di intitolare alle vecchie massaie che scendevano al fiume a lavare i panni, il breve tratto di strada che porta alla Fonte Vecchia. «Per fare tutto questo - va avanti Daniela Marini presidente di Vivi Antignano – è necessario recuperare la fonte, l’acqua sgorga ancora h 24. Sarebbe bellissimo rifarci anche la tettoia, come ora in origine. Intanto grazie al Comune cominciano questo patto di collaborazione semplice per la cura e la manutenzione di questo luogo che rappresenta l’identità del paese di Antignano. Questa volta non si tratta di un intervento una tantum, ma di una presa in carico continuativa di un bene comune di grande valore storico e affettivo per il quartiere».

E a breve ci sarà una nuova pulizia collettiva. Per ridare un volto ai lavatoi comunali e alle due grandi vasche in pietra serena: ben si scorgono, ancora, le colonne che sorreggevano la tettoia. Il colpo di grazia per la Fonte Vecchia è stata l’alluvione del 2017. Ma anche la frana dell’anno prima l’ aveva danneggiata. Poi anni di abbandono hanno fatto il resto, fino a un corposo intervento di manutenzione del marzo 2024 con Comune e Asa in prima fila insieme all’associazione Vivi Antignano.

Passo dopo passo, grazie al dialogo, si arriva a oggi: i volontari si trasformano in sentinelle verdi. In custodi della Fonte.

«Lanciamo l’idea delle sentinelle verdi e facciamo un appello a tutti i cittadini che hanno voglia di contribuire al miglioramento del loro territorio: aderite, venite», aggiunge Marini. Perché quelle vasche dovrebbero essere un biglietto da visita e chi vuole può farsi avanti scrivendo a associazioneviviantignano@gmail.com. «Il Comune garantisce supporto tecnico e istituzionale e i cittadini mettono in campo tempo, idee, energia e responsabilità», prosegue Marini.

Memoria, storia. La Fonte Vecchia è veramente preziosa: appare citata nelle mappe storiche fin dal 1600-1650, descritta in modo dettagliato nel “catasto leopoldino” del 1820-1825. Qui appare disegnata come un lungo abbeveratoio. La Fonte Vecchia fu poi arricchita dai lavatoi, con due grandi vasche per il ricambio dell’acqua. E ancora una tettoia oggi crollata e un porticato di circa dieci metri per tre, che copriva e riparava le persone che abitualmente si recavano lì. Fino agli anni Settanta le massaie del paese specialmente quelle che abitavano nella parte vecchia del borgo a due passi dal mare, andavano lì a prendere l’acqua e a lavare i panni. Un luogo che rappresenta quel mestiere della vecchia Livorno che contava 77 lavandaie che lavoravano ad Antignano fino a metà Ottocento. l
 

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