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Livorno, ladri rubano due computer portatili dalla scuola di Corea

di Stefano Taglione
La scuola di via Coltellini dove è avvenuto il furto
La scuola di via Coltellini dove è avvenuto il furto

Raid al polo "Serenella Frangilli" di via Coltellini. Il preside Antonio Manfredini: «Delusione per ciò che è accaduto». Indaga la polizia

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LIVORNO. Rabbia e delusione. Il preside dell’istituto comprensivo “Don Angeli”, Antonio Manfredini, non le nasconde. Il furto che si è appena consumato nella sua scuola, al polo scolastico “Serenella Frangilli” di via Coltellini, è un pugno al cuore. Perché la nuova struttura eccellenza dell’istruzione livornese, inaugurata due anni fa in Corea grazie a un investimento di tre milioni di euro del Comune, è il fiore all’occhiello delle scuole materne, ospitando 150 alunni in ambienti confortevoli e dotati di tecnologie all’avanguardia. Dentro ci sono l’ex Pian di Rota, che ricade sotto l’istituto “Don Angeli” diretto proprio da Manfredini, e la comunale Menotti.
 
Bene, proprio i ladri nell’ultimo fine settimana hanno fatto irruzione portando via due computer portatili dall’ex Pian di Rota. Venivano usati per il cosiddetto “giromensa”, attività di segreteria (e non didattiche) di cui si occupavano gli insegnanti. Quando i malviventi sono entrati, passando dalla porta principale, purtroppo l’allarme non è suonato. Ora bisogna capire il motivo. «Nei locali erano in corso dei lavori – le parole del dirigente scolastico – e può darsi che i lavoratori dell’impresa edile prima di uscire non l’abbiano attivato. I custodi lo fanno sempre, e quando ci sono gli operai spiegano loro come fare, ma probabilmente non è entrato in funzione in quanto disattivato. Lo stabiliranno comunque gli inquirenti».
 
L’allarme, secondo quanto appurato dal Tirreno, non è infatti suonato. E le guardie giurate non sono mai intervenute, non avendo avuto notizia dell’intrusione. Ad accorgersi del raid, attorno alle 7,15 di lunedì 6 ottobre, è stato il personale dipendente. Che ha immediatamente avvertito Manfredini. «Mi sono quindi raccomandato subito di chiamare le forze dell’ordine per avviare le indagini».
 
Sul posto, infatti, è intervenuto un equipaggio della Squadra volante dell’ufficio prevenzione generale e soccorso pubblico della polizia di Stato, diretto dal commissario capo Gabriele Nasca, che ha avviato le indagini. Insieme agli agenti della questura c’era la municipale, coordinata dal comandante Joselito Orlando. «Assistere a certi episodi è deprimente – prosegue Manfredini –. Esistono persone che perdono tempo per rubare beni di basso valore, visto che questi computer erano pure vecchi, arrecando comunque molti danni. Per noi erano comunque utilissimi perché funzionavano ancora bene. La scuola, peraltro, l’hanno lasciata a soqquadro e fino alle 9 il personale ha dovuto sanificare».
 
Per il comprensivo “Don Angeli” è l’ennesimo colpo subìto: ad aprile era stata assaltata la macchinetta del caffè delle Modigliani, visitata anche l’anno scorso, con la sparizione di altri computer e tablet. Prima, invece, erano stati rubati sei computer alle Michelangelo. 
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