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Piero Neri: «La Darsena Europa non sia alibi al mancato sviluppo del porto»

Piero Neri: «La Darsena Europa non sia alibi al mancato sviluppo del porto»

L’appello: «Rivisitare il piano triennale e le priorità. Crociere al Molo Italia, solo merci all’Alto Fondale e Calata Orlando non resecata»

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LIVORNO. «La Darsena Europa non diventi un’attesa infinita, un alibi per il mancato sviluppo del porto». Il monito del cavaliere Piero Neri, presidente della delegazione di Livorno di Confindustria Toscana Centro e Costa, scuote associati e istituzioni. Ieri mattina, a Palazzo degli Industriali, si è tenuto un incontro con il commissario straordinario dell’Autorità di sistema portuale del mar Tirreno settentrionale, Davide Gariglio. Un focus su futuro, infrastrutture, crescita e anche difficoltà (soprattutto sul fronte dei collegamenti viari e ferroviari) legate a doppio filo con la maxi-opera del valore di oltre 500milioni di euro (solo per la parte pubblica) che trasformerà il porto e i suoi traffici.

Calata Orlando

Il porto ora non deve perdere di vista obiettivi centrali come (tra gli altri) l’utilizzo efficiente dei piazzali. «Ho apprezzato la decisione dell’Authority di “localizzare la delocalizzazione” del Terminal Calata Orlando sulle aree rinunciate da Ltm, dando certezze a un terminal che approvvigiona impianti industriali – sottolinea il cavaliere Neri –. Cadrebbe l’impegno a collocarlo sul molo Italia che potrebbe essere destinato alle crociere. Sarebbe l’occasione per mantenere una parte dell’Alto Fondale ai traffici merci e così evitare l’abbattimento di alcuni magazzini e la resecazione della calata Orlando».

L’anno scorso l’Autorità portuale aveva disposto, con il consenso degli operatori, la riorganizzazione degli spazi presso la Sponda Est della Darsena Toscana con la delocalizzazione di alcune attività insistenti sulla banchina Alto Fondale. Lo stesso metodo – è il ragionamento – potrebbe essere applicato a Molo Italia e Alto Fondale. Da qui la proposta lanciata da Confindustria all’Authority: prevedere di destinare il primo in via esclusiva alle crociere e restituire il secondo alla sua vocazione originaria (ovvero i traffici merci). Con effetti che, per Confindustria, sarebbero virtuosi a cascata: a partire dalla stabilità del terminal rinfuse, per non parlare dei 35 milioni di euro disponibili per altri investimenti rinunciando alla resecazione della Calata Orlando, arrivando infine alla concentrazione degli interventi di elettrificazione delle banchine nell’area a servizio esclusivo delle navi da crociera che sono le più energivore.

Il piano triennale

La questione è strettamente legata a un altro tema che il presidente della delegazione livornese di Confindustria Toscana e Costa ha rimarcato nel corso della sua relazione: l’attenzione alle risorse pubbliche disponibili. «Mi permetto di rinnovare una richiesta di Confindustria condivisa nel tempo al tavolo di partenariato: rivisitare il Piano triennale delle opere e delle relative coperture finanziarie. Forse le priorità possono essere diverse e le risorse destinate diversamente – sottolinea il cavaliere Neri – . Non mi soffermerò sul tema Darsena Europa, avverto però il rischio concreto che Darsena Europa stia diventando un alibi, un’attesa infinita». Quindi l’invito rivolto al commissario straordinario Gariglio. «È necessario un cambio di passo e faremo la nostra parte – prosegue il numero uno di Confindustria – . È vero che lo stato di avanzamento delle connessioni necessarie alla funzionalità di Darsena Europa è articolato in situazioni e soggetti diversi di responsabilità, pianificazione, progettazione, finanziamento ma ha un comune denominatore: finanziamenti zero».

Ten-T, un tavolo nazionale

Trasporti, ma soprattutto infrastrutture con un riferimento particolare al nodo di Livorno Ten-T, la rete transeuropea dei trasporti, un insieme di corridoi e nodi infrastrutturali europei per garantire una connettività efficiente e sostenibile. «Continuerà il nostro impegno con la Regione e continuerà il coinvolgimento dei parlamentari eletti in Toscana affinché si ottenga un tavolo nazionale per il nodo di Livorno Ten-T – sottolinea Neri – . Mi si dice che lo schema di disegno di legge di riordino della legge 84/94 all’articolo 1 indichi i corridoi transeuropei come una priorità assoluta. Chiediamo coerenza e ascolto. Siamo convinti, infatti, che il ritardo nella realizzazione di infrastrutture abbia giocato un ruolo pesante nella deindustrializzazione di Livorno e di Piombino e, in genere, della costa. Ridurre il divario della Toscana a due velocità non deve essere uno slogan ma un programma di lavoro che chiama a raccolta istituzioni, imprese, politica».

Emergenza dazi

Infine, l’emergenza dazi che si è aggiunta in un quadro già di per sé complesso. «Da febbraio scorso le finalità che si era assegnata Confindustria Centro e Costa non hanno alternative e, per paradosso, sono ancora più difficili da realizzare – spiega il cavaliere – . I dazi ne sono la causa scatenante anche se solo più tardi abbiamo compreso che sono la leva di Archimede di una rivoluzione nei rapporti internazionali. Il Centro studi di Confindustria e gli analisti redattori di “Euro Area Risks Amid US Protectionism” di commessa comunitaria hanno indicato già a febbraio e sulla base degli elementi noti a quel momento, i settori e i prodotti europei e italiani più a rischio (farmaceutica, elettromeccanica, agroalimentare) suggerendo di lavorare da subito per diversificare fornitori e mercati di sbocco. Come se fosse semplice!».

«Dopo le elezioni regionali ritengo che Confindustria Toscana aprirà un confronto sulla base del position paper predisposto per dibattere con i candidati presidente ma anche facendo tesoro di quei suggerimenti – conclude il presidente – . Confindustria Toscana Centro e Costa continuerà a fare la sua parte: monitorare, proporre, collaborare. Con priorità chiare, dati condivisi, e responsabilità riscontrabili, il cambio di passo può diventare realtà e la Toscana costiera tornare ad essere un motore stabile della crescita regionale e nazionale. Ora serve coerenza nell’esecuzione: dalle parole ai cantieri, senza perdere altro tempo».

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