La misura
Livorno, seconda tranche dei ristori per i portuali: a chi sono destinati e le cifre
Pubblicati sul sito istituzionale dell’Autorità di Sistema Portuale del Mar Tirreno Settentrionale i provvedimenti del commissario straordinario, Davide Gariglio
LIVORNO. Seconda tranche di ristori per le giornate di mancato avviamento dei lavoratori portuali livornesi. Sull’albo pretorio dell’Autorità di Sistema Portuale del Mar Tirreno Settentrionale sono infatti comparsi i provvedimenti che l’attuale massimo esponente di Palazzo Rosciano, Davide Gariglio, ha emesso in funzione delle giornate non lavorate relativamente al periodo aprile-giugno 2025.
Si tratta, come ormai avviene da oltre quattro anni, del corrispettivo assicurato ai portuali che nel trimestre considerato sono stati utilizzati in misura inferiore rispetto a quella che era stata la media nello stesso periodo del 2019, l’anno che precedette il Covid e che portò alla pressoché totale paralisi delle attività marittime.
I provvedimenti fanno naturalmente riferimento alla normativa emanata nel 2020 dall’allora Governo Conte, denominata “ristori” e tuttora in vigore, varata per compensare in qualche modo le imprese e i lavoratori dei porti italiani che avevano subito i danni più consistenti dalla pandemia. Il provvedimento legislativo prevede che venga assicurata ai lavoratori interessati la somma di 90 euro per ogni giornata lavorata in meno rispetto alla media che si era avuta nel 2019 nel periodo preso in esame.
Per quanto riguarda il secondo semestre dell’anno in corso, a beneficiare del provvedimento sono le imprese livornesi Uniport e Alp. Per la prima, il ristoro relativo al periodo aprile-giugno 2025 è complessivamente di 29.790 euro, che rappresenta il prodotto della moltiplicazione dell’importo giornaliero fissato dalla Legge in 90 euro per le 331 giornate lavorate in meno così come risulta dalle verifiche della documentazione presentata dalla stessa impresa e validate dal Servizio Lavoro Portuale.
Più alto il corrispettivo che sarà bonificato alla Alp. In questo caso si parla di un importo complessivo di 147.150 euro, frutto del prodotto tra le 90 euro giornaliere di mancato avviamento e le 1635 giornate lavorate in meno rispetto allo stesso periodo del 2019.