Maltempo
Da Livorno in Australia per fare l’idraulico (da dipendente): «Perché sono rimasto? Vi dico quanto guadagno»
Il viaggio (di sola andata) di Gionata Lucarelli che da 11 anni vive a Cairns: «Andai a trovare un amico e sono rimasto. A un giovane lo consiglierei»
LIVORNO. Gionata Lucarelli è un cinquantenne livornese, idraulico provetto, che è appena tornato dall’Australia dove vive da oltre undici anni.
Ha sempre risieduto a Cairns, ridente cittadina della Regione del Queensland, considerata la porta di accesso alla grande barriera corallina e, per questo, meta turistica di prima grandezza.
«L’ultima volta che ero tornato in città è stato quasi tre anni fa – racconta –. Ora sentivo davvero il bisogno di rivedere i miei genitori, mia sorella e gli amici più cari».
Cosa ti ha spinto ad andare in Australia e poi a rimanerci?
«All’inizio sono arrivato come turista per fare visita ad un amico originario di Fauglia che abitava lì da anni. Allora non spiccicavo una parola di inglese ma Cairns mi è subito piaciuta perché città tranquilla e a misura d’uomo, più o meno delle dimensioni di Livorno. Quindi ho deciso di trattenermi a lungo. Sul subito non è stato per niente semplice, mi sono adattato ai lavori più disparati, facendomi capire a gesti. Poi, dopo poco tempo, mi sono deciso ad andare a scuola di inglese frequentando vari corsi per quasi due anni. Acquisendo padronanza della lingua ho potuto sostenere e superare il test previsto dalla legge per accedere in modo organico al mondo del lavoro e, di conseguenza, poter restare in Australia stabilmente».
Che mestiere fai esattamente?
«Sono un idraulico, professione di cui ero già esperto qui in Italia: Sono alle dipendenze di una ditta che occupa una cinquantina di lavoratori. La paga è ottima: ricevo circa 1300 dollari alla settimana, il che fa una paga mensile che equivale a più di 4000 euro. Anche se la vita è un po’ più cara che in Italia si riesce a mettere da parte un certo gruzzolo tanto che, con la mia compagna Marie, stiamo pensando che tra poco potremo acquistarci una casa. Gli artigiani qui sono molto richiesti e ben retribuiti ed io, che lavoro dal lunedì al venerdì dalle 6 e 30 alle 15 riesco, nel tempo che mi rimane, a svolgere anche degli interventi per conto mio. Voglio inoltre sottolineare che i lavoratori godono pienamente di tutti i diritti sindacali».
Com’è il welfare in Australia?
«C’è meno burocrazia e tutta una serie di servizi ben organizzati. La sanità purtroppo segue il modello americano per cui per stare tranquilli ti devi fare un’assicurazione privata».
Che rapporto hai con i tuoi concittadini di Cairns?
«Direi molto buono, la socialità non manca, è facile fare amicizia e instaurare nuove relazioni».
Se ti chiedo a bruciapelo che differenze noti tra Cairns e Livorno?
«Guarda le prime cose che mi vengono in mente sono la viabilità e i parcheggi. Qui le strade sono larghissime, il traffico è sempre scorrevole ed è molto semplice trovare il parcheggio per le auto. Pensa che riusciamo ad arrivare in macchina praticamente a poche decine di metri dalla battigia. Ho invece ben in mente la con gestione che c’è sul Romito o sul Viale Italia. Invece per quanto riguarda il mare preferisco nettamente quello di Livorno dove puoi nuotare senza problemi anche spingendoti al largo. Qui siamo assediati dalle Jellyfish, una specie di medusa che provoca ustioni mortali. Non per niente si può fare il bagno solo dentro zone di mare chiuse in recinti delimitate da fitte reti».
Com’hai trovato Livorno in questa tua ultima visita?
«Una città più bella e vivace di come la ricordavo. Ho trovato qualche disagio con la nuova viabilità. E poi mi ha colpito il significativo aumento dei prezzi, dal cibo fino al vestiario».
Rimpiangi a Cairns la cucina labronica?
«Eccome se la rimpiango! Pensa che oggi, dopoché ho trascorso i primi giorni dal mio arrivo a salutare parenti e amici, mi sono organizzato per mangiare un bel “Cinque e cinque” da Gagarin. Non vedo l’ora di farlo assaggiare alla mia Marie tanto glie l’ho decantato! E mi manca parecchio anche il Cacciucco, in Australia il pesce lo cucinano in modo sciapito».
A proposito cosa si mangia a Cairns?
«Il cibo è quasi tutto importato dagli Stati Uniti: Qui impazzano gli hamburger in tutte le salse e, se proprio devo indicare un piatto tipico, dico il “Meat pie”, una torta salata ripiena di carne salata, cipolle e formaggio».
Hai incontrato altri livornesi nella terra dei canguri?
«Sì, ne ho incontrati diversi. Attualmente proprio nella mia città ne conosco tre, Lorenzo, Diego e Simone, giovani che stanno facendo una “Working Holiday”di un anno. Alla fine di questa esperienza anche loro decideranno se restare o tornare in Italia. Comunque ad un giovane livornese consiglierei in modo spassionato di venir a lavorare qui, perché l’inserimento non è mai troppo complicato e ottime sono le possibilità di carriera. A Cairns vi è una piccola comunità italiana formata da una decina di coppie con le quali spesso ci incontriamo il fine settimana. Sia io che la mia compagna frequentiamo regolarmente una palestra e talvolta, nel week end, facciamo campeggio nella affascinante e sterminata campagna del Queensland, piena di foreste e suggestive cascate».
Sappiamo che segui ancora, da tifoso di lunga data, le vicende del Livorno calcio?
«Certamente. Mi informo regolarmente sui risultati della squadra amaranto. Pensa che sono volato a Melbourne, molto distante dalla mia città, per vedere giocare nella squadra locale il grande Alino Diamanti. Ho tentato anche di incontrarlo ma non ci sono riuscito».
So che sei rimasto un uomo di Sinistra. Cosa mi sai dire della politica australiana?
«Come sai il Labour Party di Antony Albanese ha vinto le ultime elezioni e governa il Paese. Ad occhio e croce la sua mi pare una Sinistra molto moderata, direi un po’annacquata. Devo dire però che il bello della politica di questo immensa nazione è che se chi governa non mantiene gli impegni assunti nel programma elettorale viene facilmente e rapidamente allontanato da esercitare quel ruolo di comando».
C’è anche in Australia una Destra di tipo fascista?
«Ci sono frange sparute di estremisti di Destra che agitano lo spauracchio del razzismo prendendo a bersaglio la popolazione aborigena che viene accusata, spesso a sproposito, di creare problemi per l’ordine pubblico. Il Governo spende molte risorse per favorire una compiuta integrazione degli aborigeni tra i quali, purtroppo, si registra tuttora un alto tasso di abbandono scolastico e anche la piaga, abbastanza diffusa del l’alcolismo».
Gionata, tornerai un giorno in pensione a Livorno?
«Ci ho pensato spesso ma ora, da cinque mesi, convivo stabilmente con Marie e abbiamo deciso di mettere su famiglia. Valuteremo insieme, chissà...».
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