Da Roma a Edimburgo per la ricerca: l’impresa a pedali del carabiniere di Livorno
Stefano Pellegrini tenterà in bicicletta di battere il record mondiale
LIVORNO Tentare un Guiness World Record in bicicletta, pedalando dall’Italia alla Scozia nel minor tempo possibile per sostenere la ricerca sul tumore al pancreas, una delle patologie oncologiche più diffuse e aggressive. È questa l’ultima impresa di Stefano Pellegrini (sopra nella foto), appassionato ultraciclista e brand ambassador di Givi-Bike che ha sempre legato le sue avventure a intenti benefici, facendo in modo che la sua capacità e visibilità possano aiutare chi ha più bisogno.
Quarant’anni, di Livorno, appuntato dei carabinieri, Pellegrini è partito mercoledì scorso dall’Altare della Patria a Roma diretto al Castello di Edimburgo in Scozia, dove ha pianificato di arrivare alle prime luci dell’alba di martedì prossimo, percorrendo 2.500 chilometri in sella e affrontando 20mila metri di dislivello in soli sei giorni.
Si tratta di un viaggio impegnativo in cui Pellegrini dovrà sfidare terreni difficili e condizioni meteorologiche avverse, combattendo con la stanchezza dovuta alle poche ore di sonno (tre-quattro ore a notte), necessarie per limitare al minimo le soste.
Lo scopo dell’iniziativa è raccogliere fondi da destinare all’Unità operativa di Chirurgia del pancreas dell’ospedale GB Rossi di Verona, centro di eccellenza dedicato alla cura dei pazienti con patologie tumorali pancreatiche e alla ricerca su questi carcinomi in cui la diagnosi precoce è fondamentale per l’aspettativa di vita dei pazienti.
In particolare verranno sostenuti i progetti relativi alla familiarità e alla predisposizione genetica a queste malattie, coordinati dai dottori Salvatore Paiella e Antonio Amodio e dal direttore dell’Unità operativa. Roberto Salvia.
Durante il percorso, Pellegrini sarà accompagnato da un team composto da alcuni colleghi del reggimento carabinieri paracadutisti Tuscania, due giudici del Guiness per certificare il tentativo di record, un massaggiatore, una mental coach a capo del gruppo e due film maker che realizzeranno un docufilm in uscita a novembre. Poiché la crew si occuperà anche di trasportare il suo bagaglio, l’appuntato ha allestito la sua bici da corsa K1 dell'azienda Park Pre con una sola referenza: la borsa da tubo superiore Picker della linea Adventure di Givi-Bike, dedicata agli utenti di mountain bike e/o gravel bike che amano viaggiare leggeri. Waterproof e termosaldata, è stata scelta dall’ultraciclista per l’ottima capienza nonostante le dimensioni ridotte e per la praticità di apertura e chiusura che gli consente di avere a portata di mano gli oggetti indispensabili come telefono, powerbank e cuffiette senza doversi fermare. Pellegrini ha all’attivo circa 150mila chilometri in bici e le sue performance gli sono valse una fama internazionale. Tutto è iniziato quando, scoprendo di avere un serio problema di salute, per affrontare il suo dramma nel 2021 decide di fare il giro dell’Islanda, uno dei Paesi più difficili da percorrere in bicicletta: nell’occasione pedalò per 15 ore al giorno per 13 giorni, per la maggior parte del tempo sotto la pioggia. La sfida costituì per lui una rinascita e la scoperta di una vera vocazione.
La collaborazione con Givi-Bike iniziò proprio all’epoca, quando Pellegrini taggò sui social una borsa dell’azienda complimentandosi per la sua qualità. A quel punto la Givi di Flero (Brescia) lo contattò e diventò testimonial ufficiale del brand.
Il carabiniere ha dedicato tutte le competizioni ciclistiche del 2025 alla raccolta fondi: dopo la traversata Roma-Edimburgo, il 12 ottobre parteciperà alla Peninsular Devide, che lo porterà per 1.500 chilometri dal punto più settentrionale al più meridionale della Malesia.
Per seguire le sue avventure è possibile collegarsi al sito https://pellegriniultra.com/ oppure su Instagram (https://www.instagram.com/adventure_survival_extreme/) o su Facebook (https://www.facebook.com/stefano.pellegrini.129/).
Per contribuire alla donazione collegarsi al sito https://www.gofundme.com e cercare “pedalando-per-sostenere-la-ricerca”.