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Livorno, scooter “truccati”: come funziona lo strumento utilizzato per i controlli (e cosa c’entra Bari)

di Franco Marianelli

	Joselito Orlando
Joselito Orlando

Il comandante Joselito Orlando: «Misura rumore e compatibilità tra cilindrata e velocità»

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LIVORNOEcco lo strumento che misura il rumore delle marmitte dei motorini. Ha già debuttato a Livorno (dando i primi risultati), in una specie di test, come racconta al Tirreno il comandante della polizia municipale Joselito Orlando.

Un incubo per migliaia di scooteristi, che hanno “truccato” i loro mezzi. Violando la legge, ma anche scatenando la protesta dei residenti che invocano il diritto alla quiete. Un’eterna battaglia che stavolta sembra far pendere l’ago della bilancia dalla parte di questi ultimi, che hanno rilanciato l’sos, nel periodo in cui annualmente si registra il picco di proteste per gli scooter che sfrecciano rombanti in città, generando caos e rendendo insonni le notti estive, quando le finestre sono aperte per cercare un po’ di refrigerio dal caldo. Tutto questo nella città che ha il rapporto più alto in Toscana tra il numero di moto e scooter rispetto agli abitanti e uno dei più alti in Italia (28 ogni 100 abitanti contro una media nazionale di 14,51 secondo il rapporto Euromobility.

Una situazione che ha portato il prefetto di Livorno, Giancarlo Dionisi, ad annunciare nei giorni scorsi il giro di vite: «Stiamo approfondendo, di concerto con la Motorizzazione civile, la possibilità di avviare nelle prossime settimane specifici controlli tecnici sui ciclomotori, volti a verificare eventuali alterazioni dell’apparato meccanico. Queste manomissioni possono rappresentare un pericolo per l’incolumità pubblica e saranno oggetto di particolare attenzione».

Comandante Orlando, in base alle sue esperienze professionali passate, Livorno come si colloca nel fenomeno delle marmitte truccate?

«Direi che il fenomeno, e in generale le sanzioni in tema di veicoli a due ruote, così come gli incidenti provocati dagli stessi, a Livorno sono sensibilmente maggiori che nelle città nelle quali ho prestato servizio».

Se lei provenisse da Sondrio e Belluno, paradossalmente, potrebbe essere un dato positivo ma lei viene da Roma e, soprattutto, da Napoli città “chiassose”...

«È così, vengo da città particolarmente difficili da gestire soprattutto per la loro vastità. Livorno è più piccola e il problema si amplifica pure. Ma dallo scorso 10 aprile qualcosa è cambiato».

Cos’è accaduto?

«Quel giorno abbiamo organizzato un posto di blocco composto dalle nostre pattuglie con i tecnici dell’ufficio Motorizzazione di Bari».

Perché proprio di Bari?

«Perché sono gli unici in Italia a disporre di una specifica strumentazione tecnica - un banco di prova mobile - che può rilevare, senza pericolo di ricorso in tribunale, il volume del rumore del mezzo. Inoltre valuta se la velocità del mezzo stesso sia compatibile con la cilindrata o se ci sia stato un “ritocchino. Potremmo riutilizzarlo per nuovi controlli».

Quindi praticamente sino a ora è stato impossibile sanzionare gli scooter rumorosi?

«Un mezzo a disposizione delle forze dell’ordine ci sarebbe e si chiama fonometro ma, come spesso è successo per gli autovelox, si presta a ricorsi giudiziari sul tema della omologazione o meno. Con lo strumento di Bari questo non può succedere».

Quindi sta dicendo che a Livorno non è mai stata elevata multa alcuna?

«Nel corso di quella giornata di lavoro assieme ai tecnici baresi abbiamo sanzionato tre persone per gli eccessi acustici. Più una bicicletta a pedalata assistita che praticamente era stata modificata in uno scooter».

Ma cosa c’è all’origine dello “smarmittamento” ?

«Sicuramente per un minore il piacere del ”rombo” ma soprattutto che questa operazione, che consiste nell’operare alcuni buchi nella marmitta, consente una velocità maggiore spesso anche rilevante».

Le sanzioni sono pesanti...

«Alle quali va aggiunta la spesa per riportare lo scooter al livello originario».

Che ci dice, marmitte a parte, degli scooteristi livornesi?

«Come le dicevo diciamo che tendono un po' ad essere irriguardosi in tema di rispetto del codice della strada: impennate, patenti e/o assicurazioni scadute o mancanti, manovre pericolose. Ci tengo però a sottolineare come la nostra polizia, grazie alla Targa System ovvero il sistema di telecamere montate sulle nostre auto, rilevano in tempo reale, sia per le auto sia per gli scooter, la regolarità dei mezzi in tema di assicurazioni scadute e mancate revisioni».

Il prefetto dice “tolleranza zero”...

“E la polizia municipale farà la propria parte». 

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