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Livorno e il suo Villaggio di Natale: si cercano (disperatamente) volontari: «Ne bastano sei, altrimenti finisce qua»

di Francesca Suggi
Livorno e il suo Villaggio di Natale: si cercano (disperatamente) volontari: «Ne bastano sei, altrimenti finisce qua»

La presidente della Proloco: «Sono necessari uomini per montare e smontare la casa»

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Livorno “Quando posso vengo, appena ho un’ora libera passo”. Con queste basi la nona edizione dell’ormai tradizionale Villaggio di Babbo Natale in Villa Fabbricotti non ci sarà. «Basterebbe sei persone, uomini in particolare, che ci dicessero: “ci sono al mattino”, “al pomeriggio”, “il lunedì e il venerdì, per fare un esempio”: così saremmo sicuri di riuscire anche quest’anno a montare la casa di Babbo Natale, traslocare e fare quei lavori di forza che a noi volontarie donna riescono peggio», la cornice cruda ma reale arriva dalla presidente della Proloco Ombretta Bachini. È vero, l’argomento è sicuramente fuori stagione: ma è all’inizio dell’estate che si pianifica. Si fanno commissioni tecniche (come quella che si è svolta ieri). Si capisce se il sogno natalizio di tanti bambini livornesi e toscani tornerà ad avverarsi. Dalla cornice all’appello accorato che arriva dalla cabina di regia di quell’associazione che negli anni ha fatto tanto, di donne e uomini con un’età media intorno ai 60 anni, che ha bisogno di forza nuove. Di linfa giovane per portare avanti questa bella eredità che, negli anni, a Livorno ha creato un vero e proprio filone di turismo natalizio. Di scuole da fuori Livorno e visitatori che scelgono di venire da metà novembre circa fino al 7 gennaio a visitare il Villaggio di Natale made in Livorno e l’inimitabile casa di Santa Claus unica nel suo genere. All’insegna del riuso. Di materiali eco-friendly. Delle decorazioni artigianali fatte a mano dalle tante volontarie che in quelle settimane diventano magiche elfe.

Sos uomini per montare

«La situazione è sempre la stessa: è un problema soprattutto legato ai maschietti - va nei dettagli Banchini - L’età media nostra supera i 60 anni e pur volendo essere ottimisti, se non finiamo a malincuore quest’anno sarà il prossimo. Comunque siamo felici di aver riscontrato nella seconda udienza della terza commissione l'apprezzamento di tutti, maggioranza e opposizione: le conclusioni dell'assessore Rocco Garufo ci hanno allargato il cuore e infuso fiducia». La parte maschile è quella che manca. «Sono indispensabili nelle fasi di montaggio e smontaggio: anche se tutte noi non ci siamo mai tirate indietro, per alcuni aspetti che non ce la facciamo. E poi noi donne siamo impegnate nell’allestimento intorno». E ancora: «Una delle carenze che tutti noi abbiamo da sempre evidenziato a cui non riusciamo a porre soluzione è questa: mentre gli interni sono curati, l’esterno lo è meno».

Non solo elfi

Bachini e gli annunci di ricerca di volontari. Negli anni. Tutti vogliono travestirsi da elfi, al maschile o al femminile. Tutti vogliono indossare il vestito colorato delle mascotte di Babbo Natale per intrattenere i più piccini. «Tutte le volte che facciamo un annuncio rispondono persone che pensano di venire a fare elfi volontari: questa è la parte finale, la parte centrale. Ma bisogna arrivarci», spiega ancora la presidente Proloco. E si parte dal trasloco dei materiali in Villa Fabbricotti. Al montaggio della casa di Babbo Natale. Alle rifiniture, alle manutenzioni: servono tutto fare. «Si comincia dai traslochi, dalla rivisitazione dei vestiti, dalle decisioni di planimetrie, contatti, parte burocratica. C’è un mare di cose che vanno fatte prima di arrivare a indossare i vestiti da elfi: è questa parte che ci manca».

Bachini parla dello scorso anno. «Abbiamo avuto la fortuna di aver incontrato tre persone che questo messaggio l’hanno capito e che sono state risolutive nell’allestimento del Villaggio di Babbo Natale. E ancora abbiamo incontrato sette ragazzi a cui siamo riusciti a dare un contributo per la loro partecipazione, seppur irrisorio. Sono stati la ciliegina sulla torta».

L’appello va ai privati: «Noi bisogna partire sin da ora, sin da giugno, con gente che dà la propria disponibilità in modo preciso, tipo ci sono la mattina, il pomeriggio, alcuni giorni a settimana: “il quando posso vengo” in questa fase ci crea disagio, perché non ci puoi contare».

Ombretta Bachini parla del prezioso appoggio del Comune, crescente negli anni. Che ha permesso alla manifestazione di migliorarsi e crescere a sua volta. «È innegabile - sottolinea ancora - Ma adesso o spuntano queste 5, 6 persone, uomini, che ci danno la propria disponibilità soprattutto per le fasi di manualità, di montaggio e di smontaggio, oppure abbiamo bisogno di sponsor privati che ci diano l’opportunità di dare un contributo tipo a 14 ragazzi. Con le nostre previsioni di bilancio questa cosa da soli come associazione non si può fare».

Ovviamente anche se la priorità sono “uomini tutto fare”, Bachini ribadisce tutti i nuovi elfi e nuovi volontarie donne sono ben accette e necessarie. «Chi vuole mi contatti al numero 392 7697963», chiude.

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