Funzionario dei vigili del fuoco arrestato a Livorno, la Cgil: «Chiarezza in tempi rapidi»
Il sindacato della Funzione pubblica e dei pompieri: «La professionalità del comando non venga messa in discussione»
LIVORNO. «In relazione alla notizia dell’arresto del dirigente provinciale dei vigili del fuoco Giuseppe Mazzotta esprimiamo massima fiducia nella magistratura e ci auguriamo che il funzionario possa dimostrare la propria estraneità ai fatti. L’auspicio è che si possa far chiarezza in tempi rapidi e che si evitino strumentalizzazioni, soprattutto in questo delicato momento. La professionalità, la passione e la serietà dei lavoratori del comando provinciale dei vigili del fuoco di Livorno non può essere messa in discussione».
A scriverlo – dopo l’arresto del funzionario e ingegnere dei pompieri labronici Giuseppe Mazzotta, accusato nell’ambito di un’inchiesta delegata dalla pubblico ministero Antonella Tenerani alla Squadra mobile della polizia di Stato, diretta dal vicequestore aggiunto Riccardo Signorelli, di corruzione e riciclaggio per aver percepito, secondo la tesi della procura, denaro nell’ambito delle sue funzioni quali la prevenzione antincendi e il rilascio delle conseguenti certificazioni ai locali – sono la Cgil funzione pubblica di Livorno e la stessa Fp-Cgil vigili del fuoco della provincia. Il sessantenne originario di Lecce e residente a San Casciano di Cascina, nel Pisano, si trova al momento in regime di custodia cautelare, per il pericolo di inquinamento delle prove, nel carcere delle Sughere. Interrogato nei giorni scorsi dal giudice per le indagini preliminari Marco Sacquegna, davanti al suo avvocato Roberto Nuti, si è avvalso per il momento della facoltà di non rispondere. Nella sua abitazione sono stati sequestrati quasi 200mila euro. Il 12 e il 13 giugno, in tribunale, saranno interrogati altri tre indagati nell’ambito della stessa inchiesta su cui il giudice si era riservato l’applicazione delle misure cautelari chieste dalla procura.
© RIPRODUZIONE RISERVATA