Il sindaco Salvetti analizza la situazione del porto di Livorno
Il primo cittadino spiega: «Più banchine, collegamenti con le reti logistiche europee ampliate, innovazione e sostenibilità»
LIVORNO. Il primo cittadino Luca Salvetti tra passato, presente e futuro dello scalo labronico con riferimento alla vicenda Tdt, al suo mandato e alle prospettive del nostro porto.
Sindaco, può farci un primo bilancio del suo mandato in riferimento al rapporto con il mondo portuale (Adsp, imprese, sindacati)?
«Quando ho cominciato a lavorare su questo fronte insieme all’allora assessora Bonciani il porto e la città sembravano lontani anni luce e non c’era né unità d’intenti né una visione comune. In cinque anni abbiamo cambiato il quadro collaborando in maniera importante con l’Autority, cercando di svolgere un ruolo di mediazione tra le varie esigenze degli operatori portuali e rimanendo sempre al fianco dei lavoratori e di chi li rappresenta. Ora stiamo vivendo una fase delicata con il progetto Darsena Europa finalmente sbloccato e con tanti equilibri in porto che devono essere preservati per il bene di tutti. Noi ci siamo, pronti a svolgere il nostro compito».
Dove pensa che possa migliorare il porto di Livorno?
«Più banchine, collegamenti con le reti logistiche europee ampliate e migliorate, innovazione tecnologica e sostenibilità. Queste sono le direttrici del lavoro che deve essere portato avanti nell’ambito portuale livornese. Il porto multipurpuse funziona ma è obbligo, per consolidare il ruolo dello scalo marittimo nel mediterraneo, che i numeri dei contenitori salgano in maniera marcata. La chiave sta lì per portare valore aggiunto, ricchezza e occupazione stabile».
Cosa si aspetta per l’immediato futuro?
«La cosa che mi viene in mente subito è legata alla necessità che siano cancellate le recenti polemiche e gli attriti tra gli operatori livornesi e il gruppo Grimaldi che ha acquistato il terminal Tdt. I margini ci sono tutti, ci vuole la disponibilità al dialogo e il rispetto delle regole. Su questo, con l’autorità portuale, contiamo di ottenere buoni riscontri».
Ha già un quadro abbastanza preciso del 2025?
«Direi di sì, è un quadro condiviso a più riprese con il presidente dell’autority Guerrieri, c’è da vedere partire i lavori a mare per la Darsena Europa e c’è da vivere la fase del bando di gare che individuerà l’operatore che la gestirà. Dovranno essere consolidati i numeri che riguardano il settore croceristico e quello dei traghetti e c’è da sperare che i venti di guerra a livello mondiale e le dinamiche dello shipping internazionale non penalizzino il mar Mediterraneo e le direttrici di traffico che interessano e coinvolgono Livorno».