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Schianto in scooter a Livorno dopo la cena coi colleghi, grave camionista di 36 anni: giallo sulla dinamica

di Stefano Taglione
A sinistra due agenti locali durante un sopralluogo post-incidente all'incrocio, a destra Stefano Lenzi, il camionista di 36 anni grave in ospedale
A sinistra due agenti locali durante un sopralluogo post-incidente all'incrocio, a destra Stefano Lenzi, il camionista di 36 anni grave in ospedale

Stefano Lenzi, padre di un bambino di quattro anni, ricoverato in prognosi riservata con fratture multiple. Quanto accaduto all'incrocio fra via delle Cateratte e via del Marzocco non convince la famiglia: «Troppe cose non tornano, un'auto potrebbe averlo disturbato»

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LIVORNO. Stava tornando a casa dopo una cena con i colleghi di lavoro e una tappa finale, per salutarli, al bar Sardelli di via Firenze. Poi, per cause ancora da appurare, attorno alla mezzanotte fra venerdì 13 e sabato 14 dicembre ha perso il controllo del suo scooter ed è stato sbalzato a terra all’incrocio fra via del Marzocco e via delle Cateratte. Tutta Livorno è in apprensione per il trentaseienne Stefano Lenzi, conosciutissimo in città, da sette mesi camionista per il Consorzio trasportatori portuali riuniti e, in passato, alle dipendenze di altre società del settore. L’autista, che ha una compagna e un figlio di quattro anni, secondo la polizia municipale avrebbe fatto tutto da solo, finendo col suo motorino di 150 di cilindrata contro il muretto che delimita la carreggiata dal piazzale della Cora Trasporti. Ma secondo la compagna Cristina potrebbe essere stato disturbato da un’auto, o comunque da un altro mezzo, che provenendo da via delle Cateratte potrebbe non aver rispettato lo stop in prossimità della curva verso il porto industriale.

I soccorsi

A chiamare il 112 sono stati i passanti, mentre le prime forze dell’ordine a giungere sul posto sono stati i militari della guardia di finanza, che stavano effettuando un pattugliamento in zona. Pochi minuti dopo la chiamata alla centrale unica delle emergenze, da via Verdi, è intervenuta un’ambulanza della Misericordia, con a bordo il medico del 118 e i volontari. Intuita la gravità della situazione, e viste le numerose fratture, l’autotrasportatore è stato trasportato d’urgenza nella shock room dell’ospedale: al momento dei soccorsi, il giovane padre di famiglia, non era cosciente.

Chi è Stefano

Stefano – ex studente dell’Iti Galilei e un passato da pescatore e marinaio – da sette mesi aveva trovato lavoro al Consorzio trasportatori portuali riuniti di Marcello Magagnini. È proprio quest’ultimo, anche a nome dei dipendenti, a dargli la forza per superare il drammatico momento. «Un ragazzo serio, professionale, una brava persona – le parole dell’imprenditore –. Sono affranto, proprio perché Stefano, che a differenza di altri è con noi da poco tempo, si è subito distinto come autista serio, preparato, con una gran voglia di lavorare, un esempio per gli altri. Gli sono vicino e non vedo l’ora che ritorni con noi. I miei dipendenti sono increduli, sotto choc, tutti vicino a Stefano e alla famiglia». «Forza ragazzo», è invece l’incoraggiamento dell’amico Andrea Tani. In passato Lenzi aveva lavorato per Double V Transport, Autotrasporti Tortorelli e Fulceri.

Le condizioni

Il trentaseienne, come conferma la compagna Cristina, «è ricoverato, in coma farmacologico, in rianimazione. Ha numerose fratture, anche al bacino, quasi come se gli fosse passato un Tir sopra, ma per fortuna non ha lesioni alla testa». Nei prossimi giorni, i medici dell’ospedale, tenteranno di risvegliarlo. Rispetto a un primo momento, dove alla convivente era stato detto che era «in fin di vita», sembrerebbe esserci stato un miglioramento. È la speranza di tutta Livorno, città in cui Stefano è conosciutissimo e stimato: «Forza Stefano» è il coro unanime in queste ore.

Giallo sulla dinamica

Resta l’enorme giallo della dinamica. Stefano, col suo motorino, stava tornando a casa dal bar Sardelli, percorrendo via Mattei, la grande strada a due corsie che collega il porto. Arrivato al “dare precedenza” per imboccare via delle Cateratte, però, è successo qualcosa. Cosa, purtroppo, non si sa: in quel punto non ci sono telecamere. Più avanti, però, sì. Fatto sta che Lenzi, anziché curvare, è andato dritto contro il muretto che delimita la carreggiata col piazzale della Cora Trasporti, sul cui marciapiede ci sono i pochi resti dello scooter. Nessun apparente segno di frenata, nessuna traccia di altri mezzi, né si capisce dove possa essere caduto, anche se probabilmente è scivolato prima del marciapiede, in mezzo allo svincolo. Può aver fatto tutto da solo? No, secondo la compagna, convinta che un’auto lo abbia disturbato. Forse non rispettando lo stop in fondo a via delle Cateratte, quello per chi si immette verso via del Marzocco, invadendo la sua traiettoria e costringendolo ad andare contro il muretto. Forse colpendo lo scooter di striscio, anche se è un’ipotesi più remota perché dai rilievi della polizia municipale, arrivata quando lui era già in ospedale per tutti gli accertamenti, non figurano altri mezzi coinvolti. Un giallo, per ora, anche se secondo la moglie «Stefano, che è una persona prudente e responsabile, non può aver fatto tutto da solo». 

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