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Livorno

Il caso

Ventenne picchiato al Boccaccio. Chiesto il processo per tre livornesi: chi sono e le accuse

di Stefano Taglione

	Persone durante una serata al Boccaccio club (foto d'archivio)
Persone durante una serata al Boccaccio club (foto d'archivio)

Lo avrebbero accerchiato e poi con pugni e calci fratturato il naso e un braccio. Fra gli indagati un calciatore e un barista

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LIVORNO. La procura ha chiesto il processo per i tre giovani livornesi che un anno e mezzo fa, alla discoteca "Boccaccio" di Calcinaia, in provincia di Pisa, avrebbero accerchiato e picchiato un concittadino diciannovenne con calci e pugni, provocandogli - si legge negli atti - «un’infrazione alle ossa nasali, la contusione al rachide e contusioni alla mano e al polso destri», con una malattia «superiore ai 40 giorni». Gli indagati, per i quali la sostituta procuratrice Miriam Pamela Romano ha chiesto il rinvio a giudizio, sono il ventunenne barista Matteo Taddei, il coetaneo Manuel Tampucci e il ventenne Nicola Scottu, attaccante in Prima categoria con il Donoratico, società che lo ha presentato qualche giorno fa dopo che il calciatore, all’inizio del campionato, aveva iniziato in Serie D con il Seravezza Pozzi. Per tutti, l’accusa, è lesioni personali aggravate.

Il fatto 

L’aggressione è avvenuta nel complesso "Torretta White", il Boccaccio Club appunto, precisamente nel locale "Vibe". Sono le 4 di notte del 14 aprile dell’anno scorso. La vittima, che oggi ha 22 anni, è stata colpita - si legge sempre negli atti - con «calci al petto e sulle gambe e con pugni alla testa e al collo». Il motivo? «La gelosia per via di una ragazza», ha spiegato la vittima, assistita dall’avvocata Angie De Santi Simonini, nella querela presentata all’epoca ai carabinieri della stazione di Livorno centro. La dimissione dall’ospedale Lotti di Pontedera, dov’era stato portato in ambulanza, avvenne con 12 giorni di prognosi, col braccio destro ingessato. «Perché mi hai tirato una pedata?», gli avrebbe chiesto, prima di picchiarlo, uno dei tre. Un pretesto, secondo la vittima, visto che nel corso della serata non ci sarebbe mai stato alcun contatto fisico fra i quattro. «Guarda ti stai sbagliando, non ti ho tirato nessuna pedata», la pronta risposta, con l’obiettivo di non scaldare gli animi e riportare subito la quiete. Dopo, però, la violenza: pugni e calci dopo averlo accerchiato nel locale, con l’immediato arrivo degli addetti alla sicurezza della discoteca che allontanano gli aggressori e chiamano il 112, con l’arrivo dei militari dell’Arma e dei soccorsi.

L’udienza

Il 18 dicembre, al tribunale di Pisa, si terrà la prima udienza del procedimento penale, quella preliminare. A decidere sul rinvio a giudizio dei tre ragazzi sarà il giudice dell’udienza preliminare del palazzo di giustizia pisano, competente per territorio. Nell’occasione, il ventiduenne, si costituirà parte civile. Negli ultimi mesi, i carabinieri, su delega della procura hanno già ascoltato diversi testimoni in merito all’accaduto.

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