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Livorno, caos per le strade per un’aggressione a un ragazzino: decine di giovanissimi si confrontano con caschi e cinghie

di Claudia Guarino
Livorno, caos per le strade per un’aggressione a un ragazzino: decine di giovanissimi si confrontano con caschi e cinghie

Il sedicenne ferito portato in pronto soccorso insieme un coetaneo. Parapiglia scoppiati in diversi momenti a Porta a Mare, Attias e altre zone della città

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LIVORNO. C’è chi dice di averne visti trenta, chi quaranta, chi dice che, a un certo punto, ce n’era un centinaio. «Avevano i caschi in mano e il volto coperto – racconta chi era presente – poi, all’arrivo della polizia, si sono dispersi». E se a Porta a Mare, dopo che un 16enne è rimasto ferito in quella che è sembrata un’aggressione si è scatenato il fuggi fuggi generale, focolai di altre liti si sono accesi, nel corso della giornata, nella zona di piazza Giovine Italia, in piazza Attias e di nuovo a Porta a Mare. Con le volanti della polizia e gli uomini della Digos a pattugliare la città con il supporto dei carabinieri. Ma andiamo con ordine.

L’aggressione

Sono circa le 11,30 di giovedì 5 dicembre quando scoppia il caos fuori dal centro commerciale di Porta a Mare, a Livorno. Sulla strada ci sono alcuni giovani che discutono e, secondo alcune testimonianze, si tratterebbe di due gruppi contrapposti: uno di stranieri, l’altro di livornesi. Tutti molto giovani, la maggior parte minorenni. Poi l’assembramento cresce fino a che un 16enne e un altro ragazzo livornese vengono trasportati al pronto soccorso dalle ambulanze della Svs attivate dalla centrale operativa del 118. Il 16enne, in particolare, aveva delle ferite al volto e alla bocca causate, a quanto sembra, da un coetaneo che l’avrebbe colpito ripetutamente con un casco da motociclista. A un certo punto le guardie giurate della Worsp, che si occupano della sicurezza nel centro commerciale, intervengono riuscendo a separare i contendenti, prima dell’arrivo della polizia.

Tensioni continue

Ma le tensioni non finiscono. Nel senso che nel corso della giornata è tutto un rincorrersi di gruppi di ragazzini per la città. Con messaggi che girano nelle chat, livornesi e stranieri che si incontrano ovunque. Davanti al Nautico, per esempio, a un certo punto si raduna oltre un centinaio di persone. Ma manca la scintilla. E i gruppi si disperdono. Poi si ritrovano in piazza Attias. Poi di nuovo a Porta a Mare, sempre osservandosi e provocandosi.

Ancora caos

Qui, ancora una volta nella zona del centro commerciale, intorno alle 15, 30 si riunisce una sessantina di ragazzini. «Avevano cinghie e passamontagna», dicono alcuni testimoni. Ancora una volta intervengono le guardie giurate. E, ancora una volta, i gruppi si disperdono. Chi nei parcheggi sotterranei, chi dirigendosi verso piazza Mazzini, chi andando in direzione dei cantieri.

Il monitoraggio

Dato il susseguirsi delle tensioni, la faccenda è stata monitorata per tutto il giorno dagli agenti della Squadra volante dell’ufficio prevenzione generale e soccorso pubblico della polizia di Stato, dai colleghi della Squadra mobile e dal personale della Digos. E, vista la quantità di persone segnalate, la questura ha proceduto con il supporto delle pattuglie dei carabinieri. Ignoto, al momento, è il motivo scatenante della prima lite, quella delle 11,30 a Porta a Mare. Certo è che quel fatto è riuscito ad azionare una reazione a catena che ha coinvolto, poi, anche altre persone. Tutti, appunto, giovanissimi. Ieri sera, d’altra parte, i due ragazzini minorenni rimasti feriti nel parapiglia scoppiato ieri mattina erano ancora all’ospedale di Livorno. In osservazione dopo le percosse ricevute.


 

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