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Livorno, il libro e la cena ispirati a Giacomo Puccini

Livorno, il libro e la cena ispirati a Giacomo Puccini

Alle Vettovaglie l’omaggio al maestro a 100 anni dalla sua morte. Niclo Vitelli presenta il libro “Innamorato di tutto” e poi via ai sapori: come prenotare

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LIVORNO. Sarà proprio la cucina il filo conduttore della serata di venerdì 29 novembre, giorno in cui ricorre il centenario della morte del Maestro, ospitata all'interno del Mercato delle Vettovaglie a Livorno.
Alle 19 la presentazione del libro nello spazio dell'Osteria alle Vettovaglie al Mercato delle Vettovaglie (scali Saffi 27 Livorno) e alle 20,30 cena a tema Puccini, su prenotazione, al costo di 36 euro, con un menù che rispecchia i gusti del Maestro: tris crostini “Pucciniani” a base di Fagioli di Sorana Igp presidio slow food e ceci e aringa, zuppetta di cavolo nero e Fagioli di Sorana Igp presidio Slow Food, cinghiale con olive e crostino di mais, latte alla portoghese, con un calice di
vino. Prenotazione obbligatoria 3477487020.
Una cena ispirata dal libro Giacomo Puccini. “Innamorato di tutto” scritto da Niclo Vitelli e illustrato con vivaci collage dalla giovane illustratrice Emma Dal Falco, con contributi di Leonardo Castellucci e di Daniela Mugnai dedicato proprio al tema della “tavola secondo Puccini”.
«Puccini - scrive Daniela Mugnai - amava ritrovarsi con i suoi amici, artisti, giocatori di carte e cacciatori, uniti dalla passione della buona cucina, sulle rive del lago di Massaciuccoli ne ‘La capanna di Giovanni dalle bande nere’, ribattezzata: ‘Club La Bohème’ perché in quel periodo stava lavorando all’opera. Qui amava cucinare e condividere le prelibatezze scaturite dalle battute di caccia: tavola imbandita di fagiani arrosto, folaghe rosolate o pernici fritte, ma soprattutto condita con una buona dose di allegria e ironia. Il Club si fregiava anche di uno scherzoso statuto che prevedeva cibi prelibati e vini senza parsimonia, incentrato sullo spirito goliardico. Proprio il lago di Massaciuccoli, luogo d’elezione a cui era talmente legato da definirsi: ‘affetto da torrelaghìte acuta’, è fonte d’ispirazione e di ingredienti per due dei piatti preferiti di Puccini: il risotto con la folaga, prezioso bottino delle scorribande di caccia (di cui il Maestro fornisce anche la ricetta) e quello con la tinca, che all’epoca popolava le acque lacustri. Il riso era un’importante risorsa locale, fino ai primi del Novecento, infatti, Massarosa si sosteneva grazie a una grande produzione di ‘Riso rosso di Massarosa’. In Toscana, la coltivazione del riso si era diffusa a partire dal 1468, sotto la Signoria dei Medici, nella piana del Serchio, presso Pisa e anche nelle paludi presso Massarosa».
Il libro, pensato nell’anno in cui si celebra il centenario della morte del grande compositore toscano, racconta l’uomo Puccini, quello delle passioni private e dell'amore per la vita e per la natura della sua terra natale, assolutamente fedele e generoso con i pochi, preziosi amici, sensibile al fascino muliebre, curioso del mondo e delle innovazioni.
Il racconto di Vitelli svela la personalità tormentata ed esigente, non solo con se stesso, di un
musicista che cerca nella propria arte la soluzione alla propria irrequietezza e al contempo ci
riferisce del suo rapporto specialissimo con alcune cantanti e della cura quasi maniacale nel
valorizzare il loro talento. E ancora ci ragguaglia sulla famiglia d'origine, con cui si mostra legato da un vincolo indissolubile e del suo legame d’intimità con Lucca, la sua città natale e con Torre del Lago e la Versilia.
Un ritratto umano ricco di aneddoti e spesso di curiosi e sconosciuti episodi della sua vita scritto da un autore di solida e conclamata fede pucciniana. L’opera è arricchita da alcuni contributi di specialisti che mettono in rilievo quanto ancora l'effetto del mito pucciniano sopravviva in piena salute, anche oltre la sua immortale eredità di musicista.
Le illustrazioni - vivaci collage che restituiscono il lato giocoso del temperamento di Puccini -
accompagnano il racconto contribuendo ad avvicinare la figura del compositore toscano al grande pubblico.

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