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Livorno, finalmente s’inaugura lo Skate Park: ecco i primi salti sulla pista

di Flavio Lombardi
Una panoramica del nuovo Skate Park
Una panoramica del nuovo Skate Park

Struttura adatta anche a gare nazionali. Intorno nascerà un parco pubblico

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LIVORNO. Skate Park, finalmente c’è la data di inaugurazione: sabato 30 novembre. Diciamo subito che questa fetta di giardino pubblico con all’interno un impianto sportivo che ha pochi eguali in Italia ed è in grado di ospitare manifestazioni agonistiche di livello nazionale, non sarà da giudicarsi comunque terminata dopo il taglio del nastro.

Si potrà certo ufficialmente cominciare a fruire della bolla e delle altre superfici in cemento cavalcando lo skate, ma tutto attorno dovrà essere ancora allestito.

Cosa manca

L’impianto di illuminazione i cui pali sono stati appena ordinati e la conseguente messa a terra dei cavi, deve essere realizzato prima di fare la semina di un bel prato verde tutto attorno. Stesso discorso, per altre parti di arredo. Quel che è sicuro, è che sparirà la recinzione con quel brutto muretto basso a bozze e i suoi paletti con le maglie arrugginite lungo il fronte che guarda sul rio Ardenza e lungo il viottolo che separa dal confine col campo di golf. Resterà invece la rete che separa con il Parco del Mulino.

Si fa largo l’ipotesi che per dare comunque un senso di chiusura, lì dove fra pochi giorni sarà tutto scomparso, si possano piantare, in primavera, siepi di corbezzolo. Arbusto resistente, bello e con frutti commestibili e colorati.

Lavori in corso

Il Tirreno ha fatto una ricognizione sul posto ieri pomeriggio. L’area di cantiere è sempre operativa. Un piccolo rimessaggio degli operai e un escavatore sono dalla parte del Parco del Mulino, e impediscono al momento l’arrivo dei trattori del Comune dotati di trincia stocchi, per far pulizia entrando nel verde incolto che fa tanto degrado. Al pari dei sacchi neri della spazzatura abbandonati vicino all’ingresso, per i quali risulta siano già arrivati gli ispettori ambientali ed abbiano materiale sufficiente per risalire ai responsabili inchiodati dalle immagini delle fototrappole.

A prima vista, ci si domanda come si possa arrivare per tempo, anche se dagli uffici tecnici arrivano ampie rassicurazioni: il parco entrerà in funzione in piena sicurezza, tutto attorno si continuerà a lavorare dal lunedì al venerdi e, per il fine settimana, gli operai circoscriveranno l’area operativa segnalando il divieto di ingresso.

La gestione

L’impianto sarà fruibile gratuitamente da tutti. In un primo momento sarà affidato alla associazione sportiva dilettantistica Kiss The Rail di cui è presidente Paolo Ciriello, una realtà presente sul territorio da dieci anni, che ha tanti ragazzi che praticano questa disciplina e che fu promotrice del progetto il cui sviluppo inizialmente fu previsto alla Rotonda. Il tutto, in attesa del bando.

Come sarà

Siamo al confine col parco del Mulino come detto e dei campi di tennis, l’appalto è stato di 273mila euro per le opere edili, per un totale di investimento comunale di 350mila euro. Quando sarà davvero finito, troveranno dimora panchine, rastrelliere per le bici, piccolo parcheggio scooter sul lato del corso d’acqua, mentre le auto potranno essere lasciate dalla parte opposta, lato campo del Picchi. Alberi e quell’illuminazione indispensabile per fare attività durante le sere estive, ma anche nei pomeriggi invernali inoltrati; sarà recuperata anche una vecchia struttura di circa 70 metri quadri dove c’erano dei vecchi spogliatoi.

Lavori infiniti

All’impianto si arriva percorrendo la passeggiata lungo l’argine del rio Ardenza, accedendo dalla rotatoria di svincolo sulla via Mondolfi. Le ruspe entrarono nell’appezzamento a giugno 2023 dopo circa 10 anni di ritardi, problemi urbanistici e cambio di zone. E in un anno e mezzo si sono accavallati ritardi a causa della stagione. La ditta incaricata, la società Adriatica di Vitali e Petrucci di Fano, leader del settore, ha sempre sostenuto che per avere un lavoro duraturo nel tempo, il troppo caldo e il troppo freddo consigliano di stare fermi. Il cemento, lavorato e lisciato a specchio tutto a mano, finisce per ammalorarsi. Senza contare poi i periodi di pioggia. Insomma, il 30 novembre avrebbe dovuto essere giugno, poi luglio, poi settembre. Questa fase, impegnativa come una tappa quando in televisione si guardava Pantani, è finalmente giunta al termine. Luca Mori, ingegnere del comune, ripete quel che disse tempo addietro. «Siamo all’interno di una zona pregiata e in presenza di altri centri sportivi, tutti a poca distanza dal mare. Una seconda cittadella dello sport, di cui si deve andare tutti fieri».
 

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