Il Tirreno

Livorno

L'iniziativa

Perché “Livorno è la mia città”: oltre 100 maglie per i nuovi nati

di Alessandro Bernini
La presentazione dell'iniziativa
La presentazione dell'iniziativa

Bella iniziativa di "Appartenenza Labronica" col reparto di ostetricia dell'ospedale: è l'orgoglioso di sentirsi livornesi

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LIVORNO. L’orgoglio di sentirsi livornesi, il desiderio di tramettere il “senso di appartenenza alla città” a tutti i genitori e quindi anche ai figli. Ecco da dove nasce la bella iniziativa dell’associazione Appartenenza Labronica, che ieri mattina ha consegnato gratuitamente 120 magliette e body da neonato, da bambino e da bambina, al reparto di ostetricia e pediatria.

Sulle maglietta la scritta “Livorno è la mia città”, motto dell’Associazione MA che ormai è diventato un motto popolare. «Ringraziamo il primario Danieli – dicono i ragazzi di Appartenenza Labronica – e tutto lo staff per l’accoglienza e per aver sposato il nostro progetto. Da oggi, ogni bambino che nascerà nella nostra meravigliosa città sarà omaggiato di questo piccolo pensiero, che ha come obiettivo quello di “radicare” il senso di appartenenza verso Livorno. Un sentimento che il babbo e la mamma sicuramente tramanderanno al nascituro. Ci teniamo anche a ringraziare tutti quelli che hanno partecipato a questa bellissima iniziativa che ha un valore importante per la nostra città».

Sono sei anni che Appartenenza Labronica è diventato un punto di riferimento nella nostra città. Tante le famiglie aiutate, tante le iniziative portate avanti. L’ultima prima della consegna delle magliette, è stato riconsegnare alla città lo storico campetto da calcio di Colline. «Siamo orgogliosi di quanto fatto. Grazie al lavoro di tanti volontari, siamo riusciti a far rivivere uno spazio che ormai era nel degrado. Vedere che tutti i giorni i ragazzi del quartiere sono lì a giocare, ci apre il cuore».

E non finisce qui. «No, abbiamo altre iniziative già in cantiere. Ci piacerebbe che tutti i livornesi amassero ancora di più la nostra città. Bisogna andare fieri dei nostri valori e cercare di tramandarli alle future generazioni»l

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