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Il lutto

Collesalvetti, muore a 41 anni: addio a Enrichetta

di Claudia Guarino
Enrichetta Pellegrino (Foto concessa dai familiari)
Enrichetta Pellegrino (Foto concessa dai familiari)

I familiari: «Una donna magnetica». Amante della natura e dei boschi, lascia un figlio

26 maggio 2024
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NUGOLA. Il mondo si specchiava nei suoi occhi, grandi e vitali com’era il suo cuore. E non esisteva persona che non si facesse trascinare dalla sua gioia di vivere. Perché lei era così. Genuina e magnetica. Aperta verso gli altri e verso il mondo. Enrichetta Pellegrino è morta, dopo una malattia, a soli 41 anni. Viveva a Nugola e lascia un grande vuoto nei cuori delle tante persone che le volevano bene. In quelli degli amici di una vita, che la ricordano con la voce increspata dalla commozione, e soprattutto in quelli dei componenti della sua grande famiglia.

«Amava i bimbi»

Aveva una risata contagiosa, Enrichetta. Chi la conosceva ne parla come di una persona dolce e aperta verso gli altri. Tanto che quando entrava in un posto era in grado di magnetizzare gli sguardi di tutti con la sua dolcezza e la sua spensieratezza. E specialmente quelli dei bambini. «Lei amava i bambini – dicono i familiari – e i bambini amavano lei». Bastava che entrassero in contatto col suo sorriso per correrle incontro, guardandola negli occhi che apparivano sempre gioiosi. Tanto che gli amici ne sono certi: «È stata madre non solo per suo figlio, ma anche per tutti i bambini che hanno avuto modo di avere a che fare con lei nel corso della sua vita».

«Era coinvolgente»

Chi la conosceva bene dice che «Enrichetta sapeva sintonizzarsi con i bisogni di tutti. Ed era trascinante. Percepiva ciò di cui le persone avevano bisogno in un determinato momento ed era capace di creare armonia intorno a sé. E, nel fare questo, riusciva a coinvolgere le persone in qualunque tipo di attività lei si cimentasse: che fosse qualcosa di impegnativo o che si trattasse di un’attività divertente». Insomma, sapeva fare gruppo. E le persone la seguivano. In passato aveva frequentato l’istituto arcivescovile Santa Caterina di Pisa e capitava non di rado che andasse a Pisa, dove era molto conosciuta, sebbene vivesse a Nugola. E, da Nugola, spesso partiva per lunghe passeggiate nei boschi. Perché Enrichetta Pellegrino amava la natura. Andava spesso per funghi, per esempio. O scrutava i cespugli in cerca di mirtilli. Ma non faceva solo questo. Le piacevano sia il mare che la montagna, per esempio. E praticava lo sport. Spesso metteva scarponi, sci e si cimentava nelle discese. Perché lo sci le piaceva. Un po’ come molte delle attività che si svolgono all’aria aperta. Insomma. Era tutt’uno con la natura. Con gli alberi dei boschi, delle montagne e con le onde del mare.

L’ultimo saluto

Chi volesse dare un ultimo saluto a Enrichetta Pellegrino potrà farlo domani, lunedì 27 maggio. Il funerale si terrà alle 15, 30 al chiesino de La Berte di Nugola. Ed è qui che sarà possibile dire addio alla donna dal sorriso allegro e dagli occhi aperti al mondo e agli altri. All’amica e alla parente dal modo di fare magnetico che sapeva mettere d’accordo tutti, compattando il gruppo anche nelle difficoltà. «Addio Enrichetta – dicono i familiari – era facile volerti bene».


 

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