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Le Sughere, proteste della penitenziaria: «Senza buoni pasto e con la mensa chiusa»

Il carcere delle Sughere (foto d'archivio)
Il carcere delle Sughere (foto d'archivio)

La protesta dei sindacati degli agenti del carcere che si appellano al direttore della struttura e al provveditore toscano

18 aprile 2024
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LIVORNO. «Per le informazioni acquisite in merito ai ritardi delle dovute spettanze, che fanno presagire un’inspiegabile e ulteriore attesa con tempi non ancora ben definiti, chiediamo nei tempi più celeridi poter ricevere i buoni pasto maturati e ancora non elargiti. Per quel che riguarda il personale del carcere di Livorno è doveroso evidenziare che a partire dal dicembre scorso è stato imposto loro di volersi attrezzare alla ben meglio, per consumare un pasto sostitutivo a proprie spese, a seguito della chiusura della mensa e quindi del servizio che ad oggi, oltretutto, non è dato sapere né al personale dipendente né a noi l’esatto arco temporale previsto alla riattivazione del servizio».

Protesta dei sindacati della polizia penitenziaria di Livorno, che con una mail a firma di Sappe, Sinappe, Osapp, Uilpa, Uspp, Cisl e Cgil si appella al provveditore per la Toscana e l’Umbria, Pierpaolo D’Andra, e al direttore del carcere delle Sughere, Giuseppe Renna. «Nonostante ciò ed essendo trascorso notevolmente il termine previsto per vedersi attribuito il buono pasto sostitutivo dei mesi di gennaio e febbraio 2024, così come nelle giuste attese di detto personale, questi non solo si vede mortificato a dover chiedere insistentemente quanto dovuto – scrivono i rappresentanti dei lavoratori – bensì apprendere che ad oggi non si conoscono neppure i tempi di attesa per paventati problemi di ordine organizzativo e amministrativo contabile per i quali queste organizzazioni sindacali reclamano celeri risposte. Essendo che la questione della chiusura della mensa dell’istituto, che interessa giornalmente circa cento dipendenti , era stata già preannunciata e ampiamente prevista da tutti i livelli responsabili di questa amministrazione, ci si chiede come sia stato possibile giungere a questo stato dei fatti. Per quel che riguarda invece il personale in servizio alla sezione distaccata di Gorgona, questi sono ancora in attesa di poter ricevere i dovuti buoni pasto maturati a seguito della chiusura della mensa addirittura dal marzo 2023 a seguire e fino all’ottobre 2023. Considerato il silenzio assordante dell’amministrazione e il perdurarsi di tale incresciosa e incredibile situazione reclamiamo lo stato di agitazione senza esclusione di ulteriori ed estreme azioni di protesta». l
 

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