Le Sughere, proteste della penitenziaria: «Senza buoni pasto e con la mensa chiusa»
La protesta dei sindacati degli agenti del carcere che si appellano al direttore della struttura e al provveditore toscano
LIVORNO. «Per le informazioni acquisite in merito ai ritardi delle dovute spettanze, che fanno presagire un’inspiegabile e ulteriore attesa con tempi non ancora ben definiti, chiediamo nei tempi più celeridi poter ricevere i buoni pasto maturati e ancora non elargiti. Per quel che riguarda il personale del carcere di Livorno è doveroso evidenziare che a partire dal dicembre scorso è stato imposto loro di volersi attrezzare alla ben meglio, per consumare un pasto sostitutivo a proprie spese, a seguito della chiusura della mensa e quindi del servizio che ad oggi, oltretutto, non è dato sapere né al personale dipendente né a noi l’esatto arco temporale previsto alla riattivazione del servizio».
Protesta dei sindacati della polizia penitenziaria di Livorno, che con una mail a firma di Sappe, Sinappe, Osapp, Uilpa, Uspp, Cisl e Cgil si appella al provveditore per la Toscana e l’Umbria, Pierpaolo D’Andra, e al direttore del carcere delle Sughere, Giuseppe Renna. «Nonostante ciò ed essendo trascorso notevolmente il termine previsto per vedersi attribuito il buono pasto sostitutivo dei mesi di gennaio e febbraio 2024, così come nelle giuste attese di detto personale, questi non solo si vede mortificato a dover chiedere insistentemente quanto dovuto – scrivono i rappresentanti dei lavoratori – bensì apprendere che ad oggi non si conoscono neppure i tempi di attesa per paventati problemi di ordine organizzativo e amministrativo contabile per i quali queste organizzazioni sindacali reclamano celeri risposte. Essendo che la questione della chiusura della mensa dell’istituto, che interessa giornalmente circa cento dipendenti , era stata già preannunciata e ampiamente prevista da tutti i livelli responsabili di questa amministrazione, ci si chiede come sia stato possibile giungere a questo stato dei fatti. Per quel che riguarda invece il personale in servizio alla sezione distaccata di Gorgona, questi sono ancora in attesa di poter ricevere i dovuti buoni pasto maturati a seguito della chiusura della mensa addirittura dal marzo 2023 a seguire e fino all’ottobre 2023. Considerato il silenzio assordante dell’amministrazione e il perdurarsi di tale incresciosa e incredibile situazione reclamiamo lo stato di agitazione senza esclusione di ulteriori ed estreme azioni di protesta». l