Il Tirreno

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La tragedia

Livorno, gli amici di Orietta si mobilitano: «Una tragedia, aiutiamo la figlia»

di Stefano Taglione
Livorno, gli amici di Orietta si mobilitano: «Una tragedia, aiutiamo la figlia»

Schiacciata tra due auto: atti dell’inchiesta in procura per valutare le responsabilità Un’amica di famiglia: «Era un’àncora di salvezza, mi si è strappato il cuore dal petto»

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LIVORNO. Una raccolta fondi per aiutare la figlia di Orietta Nocchi, Ilaria Giusti. Gli amici della cinquantunenne morta tragicamente nell’incidente stradale di due giorni fa in via Mondolfi, schiacciata fra due auto mentre tornava a casa in scooter, si stanno mobilitando per aiutare la famiglia della vittima, che ultimamente lavorava nella cucina di un ristorante in Banditella e che, in passato, era stata donna di servizio. L’Iban per contribuire, su volontà degli stessi parenti della donna, è IT 41Z02008139 06000105196274.

«Aiutava sempre tutti»

L’idea della colletta è di un’amica della cinquantunenne, Veronica Bellini, che ieri mattina insieme ad altri conoscenti ha deposto un mazzo di fuori proprio davanti alla cioccolateria Giovannini, dove si è verificato lo scontro frontale. «Orietta abitava in via Badaloni con la figlia Ilaria, che ora non ha più sua mamma – racconta – quindi vogliamo aiutarla con questa raccolta fondi. Erano molto unite, lei viveva per le sue nipotine, la più piccola di nemmeno un anno, la più grande di tre. Erano la sua ragione di vita. Orietta era una persona splendida: se avevi bisogno di qualcosa, lei era la prima a correre. Ci siamo viste per l’ultima volta qualche giorno fa in un bar, era contenta, serena, l’avevo trovata veramente in forma. Era un’ancora di salvezza e ci è stato strappato il cuore dal petto».

«Amava disegnare»

La cinquantunenne era una gran lavoratrice e, nonostante la stanchezza, appena staccava dalla cucina del ristorante o dal turno nell’impresa di pulizie si tuffava nella sua più grande passione: il karaoke.

Amava cantare, era molto brava, e insieme agli amici trascorreva così molte serata nei locali. «Adorava anche disegnare, era bravissima, così come a cucinare – prosegue Veronica – e le piacevano anche i tatuaggi e Marilyn Monroe. Sono rimasta sconvolta dalla tragedia, non ho dormito tutta la notte, e ancora né io, né i suoi amici, ci crediamo. Non ci capacitiamo di come sia avvenuto quest’incidente, vista la dinamica, ma la sensazione è che purtroppo non abbia avuto il tempo di accorgersi di niente, di cercare di salvarsi».

Attesa per il funerale

Attesa, intanto, per il funerale della donna, che si celebrerà nei prossimi giorni non appena la salma verrà restituita ai familiari. Al momento, Orietta, si trova alla camera mortuaria dell’ospedale, dov’è deceduta dopo il trasporto in condizioni gravissime (era in arresto cardiaco da diversi minuti) al pronto soccorso. I soccorritori della Svs prima, poi il personale del pronto soccorso, hanno tentato in tutti i modi di salvarla, tentando la rianimazione, ma purtroppo ogni tentativo è risultato impossibile.

Le indagini

Oggi gli atti d’indagine, curati dalla polizia municipale con la pattuglia del pronto intervento cittadino e con i colleghi dell’ufficio incidenti in loro ausilio, arriveranno sul tavolo del procuratore vicario Massimo Mannucci. Al pubblico ministero di turno domenica scorsa spetterà il compito di valutare le eventuali responsabilità dei conducenti delle auto: coinvolto un sessantenne alla guida di una Kia, che secondo una prima ricostruzione avrebbe invaso la corsia opposta investendo il motorino guidato da Orietta, e il conducente del Jeep Renegade che si trovava dietro lo scooter, che si sarebbe ritrovato il mezzo addosso.


 

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