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Livorno, il distretto Asl nell’ex albergo. C’è l’ok del consiglio comunale

di Juna Goti
Livorno, il distretto Asl nell’ex albergo. C’è l’ok del consiglio comunale

Ma entro cinque anni dovrà tornare tutto nella sede da rifare a Fiorentina

30 marzo 2023
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LIVORNO. Il distretto Asl di Fiorentina sarà demolito e ricostruito. Nel tempo necessario per ritirarlo su – con la nuova veste di casa di comunità – tutti i servizi traslocheranno nell’ex hotel di Ferrovie chiuso da anni tra Corea e le Sorgenti. Ieri il consiglio comunale ha dato il via all’operazione approvando lo schema della convenzione che ora dovrà essere firmata da municipio, azienda sanitaria e attuali proprietari della struttura che si trova in via Provinciale Pisana 282-284, ovvero la società Immobilgest di Casoria (Napoli).

Che c’entra il Comune in questa operazione Asl? C’entra perché l’edificio in questione non ha la destinazione d’uso a servizi sociosanitari che sarebbe stata necessaria. Quindi? È stato riconosciuto un uso temporaneo diverso secondo le possibilità che dà il Testo unico dell’edilizia, ma dopo al massimo cinque anni l’effetto scadrà. È tornata a spiegarlo ieri l’assessora Silvia Viviani: «Il distretto di Fiorentina sarà demolito e ricostruito, con una casa di comunità che sarà aperta sette giorni su sette, 24 ore su 24, e avrà anche un ospedale di comunità con 20 posti letto. Verrà realizzata con i fondi del Pnrr e perché la Asl nel frattempo possa continuare ad erogare gli stessi servizi in quella zona, ha cercato un immobile transitorio: ha fatto una manifestazione di interesse, si è presentata la società proprietaria dell’albergo dismesso. Ma trovandosi alle spalle delle ferrovie, quell’area nel regolamento urbanistico del ’99 è destinata ai trasporti». «La Asl – ha ricordato – all’inizio aveva chiesto un permesso di costruire in deroga, che abbiamo ritenuto di negare». Poi è stata trovata un’altra strada: «Il Testo unico dell’edilizia ammette utilizzi temporanei senza cambio di destinazione d’uso sulla base di progetti che devono riguardare obiettivi di interesse pubblico e ambiti assoggettabili a rigenerazione urbana». Nella convenzione c’è scritto che la Asl potrà usare i locali solo per trasferirci i servizi che oggi sono a Fiorentina: «La convenzione dura al massimo quattro anni, calcolati per permettere la demolizione e la ricostruzione in via della Fiera di Sant’Antonino, ed è ammessa una sola proroga di un anno. L’uso temporaneo partirà dal momento in cui saranno finiti i lavori di adeguamento, di durata massima di 12 mesi dalla firma della convenzione. Il Comune è esonerato da qualsiasi responsabilità, deve sovrintendere all’attuazione della convenzione ed è estraneo ai rapporti tra Asl e privati». «Sono a carico della proprietà – è stato chiarito – i lavori di adeguamento e le opere di ripristino allo scadere della convenzione, mente restano in carico alla Asl spese come allacci e allestimenti».

Ma dopo? Quando i servizi traslocheranno di nuovo, cosa potrà essere fatto del Ferrotel? Viviani ha risposto al Tirreno che quell’area fa parte delle 50 degradate individuate dal Piano operativo in costruzione: «Se i proprietari vorranno potranno presentare un piano di recupero. Dico già che non siamo orientati a concedere un utilizzo per Rsa, ma a favore di edilizia residenziale sociale o altre attività compatibili col contesto».

Ieri l’atto è stato approvato con il sì della maggioranza. Le opposizioni hanno votato contro, non tanto per la convenzione, quanto per le politiche della Asl. Gli interventi di Valentina Barale (Bl), Carlo Ghiozzi (Lega), Gianluca Di Liberti (Fi), Lucia Grassi (M5S) hanno messo l’accento su quelli che sono stati definiti ritardi e sprechi dell’azienda, perché «nel resto della Toscana le case della salute ci sono già», «le nostre strutture sono state lasciate al degrado», «ora si dovranno spendere altri soldi pubblici per attrezzare un edificio che poi dovrà essere smantellato». Hanno poi ricordato i ritardi in via Del Mare, chiedendo se la Asl sarà in grado di rispettare i tempi.

Da sottolineare l’intervento del medico e consigliere Pd Enrico Bianchi, che ha ricordato che al bando dell’Asl si erano presentati anche i Salesiani, «che si sono ritirati perché avrebbero dovuto spendere 1,2 milioni per adeguare la loro struttura»: «Così all’inizio mi sono chiesto com’è che una società può spendere un milione per ristrutturare quando dalla Asl prende 400mila euro di affitto. Mi è stato risposto che in realtà questa società voleva già restaurare il bene, per loro l’affitto è in più. Questo mi ha convinto». Viviani ha risposto alle opposizioni che «siamo di fronte a un’inversione di tendenza perché Livorno avrà al contempo investimenti sul nuovo ospedale e sulla sanità territoriale».
 

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