In aula
Aumentano le donne in banchina: porto e navi sono sempre più rosa
L’assessora: «Va favorita una maggiore presenza femminile nei lavori marittimi»
Livorno Uno slogan: “Le donne nel settore portuale e marittimo, perché no?”. E una bellissima istantanea scattata da Elena Cappanera che ritrae una ragazza sorridente, in tenuta da lavoro, sulla banchina. Nel suo sguardo fiero c’è tutto, compresa la gioia e la soddisfazione di svolgere mansioni che fino a pochi anni fa erano considerate prettamente maschili e che oggi, grazie alle nuove tecnologie, ai nuovi strumenti (ma nono solo) stanno invece coinvolgendo l’universo femminile.
Questi sono i punti di partenza del progetto “Il porto delle donne”, fortemente volto dall’assessora Barbara Bonciani, supportata in tutto dall’amministrazione comunale con in testa il sindaco Luca Salvetti, e da una serie di partner preziosi, tra i quali il Cnr-Iriss, l’università di Pisa e l'Associazione scientifica internazionale Rete.
«Un appuntamento atteso che arriva dopo un lavoro particolare e coinvolgente – dice il sindaco Salvetti –. Un progetto unico, e ci vantiamo di essere i primi a lanciarlo. Se il tema del lavoro femminile in tanti ambiti ha sempre avuto momenti di sottolineatura, sul fronte del porto questo non era ancora avvenuto». L’assessora Bonciani ne illustra le finalità. «Da un lato - dice - promuovere la conoscenza del lavoro svolto dalle donne in ambito marittimo e portuale, dall’altro, animare un dibattito costruttivo. La volontà è quella di rappresentare queste professioni come opportunità per le donne e per le generazioni future».
Tante le iniziative messe in campo: a partire da una serie di video interviste con protagoniste le lavoratrici operative, di diverse fasce di età, che hanno accolto con entusiasmo la proposta di raccontare le loro esperienze. Ci sarà una mostra fotografica sul tema (16-31 maggio in Fortezza Vecchia). E verrà realizzato, a cura di un’artista fiorentina, un Murale dedicato al lavoro femminile, col supporto di Uovo alla Pop e Muralì.
Anche Paolo Ruffini sarà in aprile a Livorno per girare tre piccoli spot, intenti a destrutturare gli stereotipi di genere in ambito portuale. Infine due convegni (17 e 18 maggio, il primo locale (a Villa Letizia) e il secondo internazionale (a villa Henderson), dove interverranno docenti, esperti, con qualche nome illustre. «Sul manifesto e sulla brochure del progetto c’è un QRcode che porta alla pagina specifica del sito del Comune. Lì si può trovare tutto il materiale in italiano e in inglese, su richiesta dei partner europei. Ora predisporremo anche i sottotitoli per far conoscere la vera voce delle nostre donne. E ci sono anche due pagine social».
I dati di Assoporti del 2020 raccontano che nelle imprese portuali le donne sono l’8%. Nelle autorità portuali la componente è al 43%, di cui dirigenziale al 5%. «Questo – conclude Bonciani – è solo il primo passo. In campo marittimo, in una situazione attuale caratterizzata dalla mancanza di marittimi forse proprio le donne potranno rappresentare una forza importante ed è giunto il momento di fare qualcosa a partire proprio dalla nostra città. La speranza è che l’esperienza di Livorno diventi contagiosa e faccia nascere tante nuove iniziative che pongano al centro la questione femminile». All’iniziativa erano presenti anche Nicola Castellano per l’Università di Pisa e Massimo Clemente direttore Cnr di Napoli. l