In aula
Livorno, 24 colpi fra furti e rapine: condannato a 8 anni e mezzo
La lista dei locali “visitati” in città dal 31enne ora in carcere a Prato. Poi diversi supermercati e altri ristoranti della provincia
LIVORNO. È stato condannato da due diversi giudici a otto anni e quattro mesi di reclusione. Quattro anni e mezzo in rito abbreviato per 21 fra furti, rapine e danneggiamenti messi a segno a Livorno dal 16 marzo al 20 luglio dell’anno scorso e tre anni, dieci mesi e 20 giorni per tre raid in altrettanti ristoranti fra Castiglioncello e Cecina, un furto su un’auto a Rosignano e l’utilizzo di una carta di credito rubata per fare acquisti in una tabaccheria. È questa la pena per il trentatreenne rumeno Gheorghe Vasile, ora in carcere a Prato in custodia cautelare e difeso dall’avvocato Roberto Nocent, che annuncia l’appello.
Il furto in chiesa
Nella lunga serie di furti ce ne sono anche due in chiesa: alla parrocchia di San Benedetto, in i piazza XX Settembre. Vasile il 7 maggio scorso avrebbe «rovistato nelle tasche degli indumenti dei frequentatori» del luogo sacro e il 22 dello stesso mese «deteriorato il cancello di accesso all’oratorio». Al trentatreenne non è mancato nemmeno il raid a scuola: è il 17 maggio quando entra al liceo e porta via un computer Lenovo da 366 euro, oltre a un portafogli con 150 euro e i documenti presi dallo zaino di una studentessa.
Supermercati nel mirino
Ma la specialità del trentatreenne sono i supermercati. Nello spogliatoio di un Penny market, infatti, il 5 maggio avrebbe rubato due carte di credito, mentre due giorni dopo al “DPiu” 280 euro da un armadietto. Il 14 maggio, dal “Fresco Market”, sarebbe scappato con 45 scatolette di tonno da 300 euro e il 25, in un Conad, ha messo a segno una rapina impropria colpendo con un pugno un dipendente. Un altro fatto analogo lo avrebbe commesso il 5 giugno alla Pam, dove avrebbe aggredito il commesso che lo aveva scoperto a rubare un portafogli con 40 euro, chiudendogli la porta su un braccio. Altro giro, altro supermercato: nello spogliatoio di un Penny il 26 giugno è stato accusato di aver rubato un portafogli con 75 euro, documenti, bancomat e carte di credito, che avrebbe anche utilizzato.
Hotel, bar e ristoranti
Ma il primo colpo della serie, il 13 marzo, è avvenuto in un ristorante. Da “Saporito”, dove la proprietaria è stata derubata di una borsa con un iPhone, gli occhiali da sole, un portamonete con 65 euro e i documenti. Il 30 aprile, invece, si è ripetuto da “Gennarino”, dove avrebbe portato via un cellulare e un borsello con 340 euro. Mentre l’11 maggio da “Chez Ugo” si è impossessato di un borsello con 40 euro. Al “Cardellino”, invece, il 15 maggio è stato accusato di aver portato via un Samsung Galaxy dal bancone, mentre due giorni dopo dalla ristopescheria “Il Porto” una borsa con un bancomat, un telefonino e cinque euro. Dall’hotel Granduca, inoltre, l’8 giugno avrebbe fatto sparire uno zaino con 350 euro, un caricatore, un paio di occhiali, un orologio, sei scatole di sigari, documenti e una collana d’oro. Uno degli ultimi colpi al Ryan Bar di via Garibaldi, dove ha rubato uno Huawei P8.
Gli altri colpi
Nella collezione di Vasile non mancano gli scippi: il 27 marzo avrebbe strappato la borsa a una donna rubandole il cellulare e 50 euro. Mentre il 28 giugno, al centro diagnostico Iradit, avrebbe preso un iPhone 11. Nel mezzo, il 25 maggio, il furto di un portafogli in un magazzino. E fra il 6 il 12 luglio un doppio raid nelle abitazioni, dove avrebbe rubato due bici. Infine il 20 luglio l’ultimo colpo nel giardino di una casa, dal quale è scappato con tre portafogli.
In provincia
I furti hanno riguardato anche Castiglioncello, Cecina e Rosignano. Al ristorante “I pungenti” il 25 marzo dell’anno scorso avrebbe rubato un iPhone 12, mentre quattro giorni dopo dallo “Station Gallery”, sempre a Castiglioncello, un Macbook Pro. Il 30 marzo, su un’auto parcheggiata a Rosignano Solvay, si è impossessato di uno zaino con dentro un computer e un cellulare, mentre a “La Cantinetta” di Cecina, il 26 marzo, avrebbe portato via una bottiglia di “Vecchia Romagna”.
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