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Capraia, un Renzi sfida la sindaca: «Sì al turismo, ma non saremo Ibiza»

di Federico Lazzotti
Capraia, un Renzi sfida la sindaca: «Sì al turismo, ma non saremo Ibiza»

Ecco le proposte di Lorenzo Renzi per l'isola: «Servono lavoro e case»

14 marzo 2023
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Capraia Isola Sei giorni fa è uscito il suo primo romanzo: “La memoria delle nuvole” (Porto Seguro Editore) . Adesso Lorenzo Renzi, 57 anni, fiorentino come l’omonimo Matteo, «adottato» da Capraia «quando ero bambino», proprietario del residence “La Vela”, un figlio e «una bellissima famiglia allargata», spera di scrivere una nuova storia. Perché ha deciso di candidarsi lo ha spiegato in un post su Facebook. Dentro c’è il manifesto politico di Lorenzo “Il pacifico”, come lo hanno già ribattezzato. Ma non fatevi ingannare perché chi lo conosce, lo descrive come uno che non si arrende. E al quale perdere non piace affatto. «La nostra candidatura non sarà – scrive – “contro” ma vorrà offrire una alternativa di visione, di metodo, di mentalità rispetto al passato».

Scusi Renzi, a questo punto poteva correre con l’attuale sindaca in una lista unica?

«Ho informato per prima della mia decisione l’attuale sindaca e le ho proposto questa eventualità».

La risposta?

«Che ha il desiderio – che comprendo e rispetto – di fare il secondo mandato senza dover fare un passo indietro anche se piccolo. E dunque la sua decisione di riproporsi con una lista di nuovi nomi, perché dalla passata legislatura credo pochi ne sostengano ancora la candidatura».

Dunque?

«Eccomi qua con una proposta alternativa per cercare di tirare fuori l’isola dal buco dove si è infilata...».

Ci spieghi meglio

«Le attività commerciali e ricettive chiudono, e questo significa che non c’è più una economia che le sostenga».

Quindi qualcosa “contro” dovrà farlo?

«Affatto. Faremo una campagna elettorale senza guerre ma presentando la nostra idea alternativa. A Marida riconosco l’abilità nell’intercettare finanziamenti ma adesso serve un cambio di passo. La sua idea sul modello di Ginostra, bellissima isola delle Eolie rimasta però con 40 abitanti, piace anche a me, ma non ha futuro».

E quindi?

«Serve una visione capace di sostenere anche l’economia dell’isola, perché una comunità per crescere deve potersi sostenere e non avere le difficoltà che vive Capraia da qualche tempo».

Qual è il progetto?

«Non vogliamo farne una Ibiza come sento dire. Ma nel rispetto dell’ambiente unico che Capraia rappresenta serve una rivitalizzazione turistica, un piano di promozione per creare flusso e la risoluzione di problemi alla base che ci portiamo avanti da lustri».

Ma servono nuove strutture

«Serve rivitalizzare anche quelle presenti. Ma la zona dell’ex carcere, Aghiale Alto e Basso e la cala della Mortola, nel piano operativo hanno già una destinazione turistico ricettiva. Cominciamo a fare i decreti attuativi e bandi aperti a tutti. L’Aghiale Basso potrebbe essere un ampliamento della zona abitativa, quello Alto una struttura turistica di grande qualità, mentre la Mortola usata per istituti di ricerca».

Non si rischia di snaturare l’isola?

«Assolutamente no, non vogliamo snaturare né il carattere né la vocazione di Capraia. È il nostro patrimonio, la nostra fortuna! ».

C’è comunque il problema del collegamento: quasi tre ore di viaggio sono fuori mercato.

«Deve esserci un collegamento integrato con più destinazioni, penso all’Elba e alla Corsica. Magari potremmo decidere, il prossimo anno, quando scade il bando di Toremar, di proporre una società mista con un privato e la Regione per la gestione del servizio: lo Stato garantisce oltre 4 milioni all’anno per la continuità territoriale».

La più classica delle domande: la prima cosa che farà ne caso venga eletto?

«La totale riqualificazione del decoro del centro abitato e dei servizi. Penso al decoro, alla manutenzione e al verde pubblico da una parte e all’offerta di servizi davvero basici dall’altra, come bagni, una banca, i parcheggi sull’isola e al porto di Livorno. E poi la strada romana, i palmenti, le nostre peculiarità storiche, artistiche e popolari. L’aspetto dell’isola oggi è il regno dell’incuria. I primi due anni mi dedicherò a renderla bellissima».

E poi?

«Allungare la stagione con una serie di iniziative: eventi sportivi o culturali importanti. Prendiamo la sagra del totano: facciamola durare una settimana con iniziative diversificate. Creiamo lavoro, solo così potremo accogliere famiglie a cui dobbiamo dare un buon reddito e una casa, sbloccando anche la costruzione di edilizia popolare». l

F.L.



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