In aula
Rapina in farmacia, parla il bandito arrestato: «Stordito dalla droga, non l'ho retta...»
Livorno, il cinquantatreenne dal carcere è stato ascoltato dalla giudice: «Ho trovato dei tossicodipendenti in piazza San Marco e non so cosa mi abbiano dato... ho perso la testa. Non sono un violento, chiesto scusa alle dipendenti»
LIVORNO. «Ho trovato degli amici tossicodipendenti in piazza San Marco e mi hanno dato della droga, ero completamente di fuori. Non penso fosse eroina, non l’ho retta, mi sentivo come in trance». Queste le parole di Rocco Mazzotta davanti alla giudice per le indagini preliminari Tiziana Pasquali nell’interrogatorio di garanzia che si è tenuto nella mattinata del 9 marzo in videoconferenza dal carcere Don Bosco di Pisa, dove il cinquantatreenne è in regime di custodia cautelare da lunedì 6 marzo, assistito dall’avvocato Roberto Nocent. L’uomo – livornese che vive fra i quartieri nord della città e la periferia di Pisa, dove è solito chiedere l’elemosina fuori dai supermercato – è stato arrestato dai carabinieri della Compagna di Livorno proprio nella città della Torre pendente dopo la rapina del 21 febbraio scorso alla farmacia Pellini di via Grande.
Secondo l’accusa avrebbe minacciato le due dipendenti strappando perfino una ciocca di capelli a una di loro e fuggendo con 2.500 euro. Al momento dell’arresto addosso i militari gli hanno trovato e sequestrato 1.400 euro. Gli altri 900 ha detto di averli spesi in eroina e non averli più con sé. Durante l’interrogatorio Mazzotta ha spiegato alla gip di essere tossicodipendente e di voler intraprendere un percorso in comunità per disintossicarsi. L’eroina – o comunque lo stupefacente che sostiene di aver consumato poco prima – lo avrebbero spinto alla rapina, reato per il quale è indagato (lo è anche per lesioni personali). «Io non sono una persona violenta, mi scuso con le farmaciste», ha ripetuto alla giudice. Al momento, il cinquantatreenne, resta in carcere.