Il Tirreno

Livorno

Ancora un'antenna telefonica data alle fiamme. Allarme in città: nove roghi in quattro giorni

Stefano Taglione
La base del ripetitore data alle fiamme nella notte fra il primo e il 2 novembre
La base del ripetitore data alle fiamme nella notte fra il primo e il 2 novembre

Livorno: nel mirino ripetitori, baracche, camper, centraline elettriche e un Tir. Incendiata pure una sottostazione in via Giacomelli: sequestrate due taniche di benzina al Picchianti. Forse uno o più piromani, il punto sulle indagini

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LIVORNO. Un ripetitore della telefonia e una sottostazione elettrica in fiamme. Il piromane (o i piromani) che da quattro giorni stanno appiccando fuoco in tutta la città non si fermano: nelle ultime 36 ore, infatti, sono tornati alla ribalta. Scegliendo, stavolta, di incendiare la zona nord della città. Prima, attorno alle 22.30 di martedì primo novembre, dando alle fiamme una centralina elettrica della ferrovia accanto al cavalcavia della stazione. Poi, al confine fra Livorno e Stagno, un ripetitore in via dello Struggino, al Picchianti. Qui, gli agenti della polizia, hanno sequestrato due taniche di benzina appena svuotate. Sono state usate – se ne sono resi conto i vigili del fuoco, che per l’ennesima volta sono intervenuti per domare il rogo – per distruggerlo, anche se per fortuna le “lingue” si sono fermate un po’ prima, ai pali di ferro, lasciando una lunga scia nera sull’erba fra il cancello chiuso da una catena che protegge l’infrastruttura e le sue fondamenta, perché chi ha agito lo ha fatto da qualche metro di distanza.

LE BARACCHE

I due roghi sono rispettivamente l’ottavo e il nono in appena cento ore fra Livorno e Stagno. Il primo risale alle 20.30 di sabato 29 ottobre e ha riguardato alcune baracche della frazione colligiana, sotto al viadotto dell’Aurelia. Nell’ultimo avamposto della provincia labronica abitavano dei senzatetto stranieri, che in quel momento non si trovavano fra le lamiere. Poche ore più tardi, alle 5.20 di domenica 30, sono andati a fuoco un camper e una roulotte parcheggiati in viale Italia, vicino all’ippodromo. Un rogo spaventoso, spento a fatica dai pompieri. Dentro i mezzi tre bombole a gpl, che non sono esplose. I vigili del fuoco sono stati abili a individuarle e a raffreddarle prima che fosse troppo tardi.

HALLOWEEN DI FUOCO

Ma è stata la notte di Halloween quella più critica. Perché in poche ore si sono registrati ben cinque incendi, tutti dolosi secondo gli inquirenti. Il primo attorno alle 22, con un ripetitore della telefonia di via di Quercianella dato alle fiamme e i cittadini rimasti ancora senza segnale. Poi, alle 23.45, in uno stesso rogo anche le antenne all’ex vetreria di via delle Cateratte. Per continuare alle 4.30 del primo con una motrice di un Tir carico di carta in via Salvatore Orlando, a poca distanza, e alle 5 – nell’incendio che avrebbe potuto trasformarsi in tragedia – sul Romito, a Calafuria, dove il quarantacinquenne Dario Bucchi (il suo racconto nell’articolo in alto a destra ndr) è riuscito a uscire in tempo dal suo camper, parcheggiato a bordo strada, aprendo un finestrino e scappando prima di rimanere prigioniero del mezzo dato alle fiamme dall’esterno forse con della benzina. Purtroppo, uno dei suoi due cani, è morto bruciato. Lui, intossicato, è riuscito a sopravvivere. Ma ha perso tutto. In questo caso la polizia procede per tentato omicidio e uccisione di animali: non è chiaro se il piromane, a via del Littorale, abbia bloccato la portiera del camper da fuori oppure questa non si aprisse a causa del calore che nel frattempo l’aveva deformata. In ogni caso l’incendiario o gli incendiari, se i roghi dovessero essere partiti da una stessa mano, hanno proseguito 20 minuti più tardi appiccando un incendio a un centralina elettrica di via Masi, nella zona della stazione.

LE TEMPISTICHE

Roghi differenti, in diverse zone della città. Nord e sud, poi nelle aree commerciali come Porta a Terra. Spesso tralicci dell’elettricità, altre volte camper o baracche. La rabbia verso il degrado? L’odio nei confronti della tecnologia (il 5G, anche se in realtà quelle sono tutte antenne 4G ndr)? Una pista anarchica? Le ipotesi, avvalorate dal fatto che sono spesso impianti elettrici quelli dati alle fiamme, sono molte. Ma è probabile che i responsabili – ammesso che siano sempre gli stessi oppure due diverse persone o bande nel caso di ripetitori e camper – siano animati da rabbia nei confronti della società. Sicuramente le tempistiche consentono di presupporre che una sola persona possa aver provocato tutti i roghi, dato che c’è un po’ di scarto orario fra un episodio e l’altro e spesso neanche parecchi chilometri di distanza. Per altro, di notte, ci si sposta molto più agevolmente. Di certo chi si è spostato non l’ha fatto a piedi, forse in auto o in motorino, quindi gli inquirenti che stanno svolgendo gli accertamenti – la Squadra mobile, mentre per le baracche di Stagno l’inchiesta è in mano ai carabinieri – potrebbero cercare, attraverso le immagini delle telecamere posizionate nelle vicinanze, di stilare un elenco di auto transitate da quei luoghi. Bucchi, agli inquirenti e al Tirreno, ricorda nitidamente di aver sentito un’auto partire dopo l’incendio del suo camper.

LE TELECAMERE

Se a Stagno, in via Masi, in quel punto di viale Italia, sul Romito e in via delle Cateratte è certo che non vi siano telecamere utili agli investigatori, sul resto dei roghi le speranze non sono state ancora abbandonate. In via dello Struggino, dove si è verificato l’ultimo incendio, c’è un impianto di videosorveglianza di un’azienda sotto al ripetitore preso di mira, ma punta verso il capannone. E l’incendiario, probabilmente, lo sapeva: sintomo che non starebbe colpendo a caso, ma in modo quantomeno ragionato. In via Giacomelli c’è la sottostazione della ferrovia e forse, delle telecamere, ci sono. Difficile capire se inquadrassero il punto di innesco. Qui, un abitante, al Tirreno ha rivelato di aver «sentito un forte boato, poi c’è stato il rogo», con i pompieri che hanno dovuto scavalcare la recinzione per domare le fiamme. Mentre in via di Quercianella le speranze di immagini sono ridotte al lumicino. Per altro, se il piromane o i piromani si fossero coperti il volto con un passamontagna o comunque con qualche capo di abbigliamento, identificarli non sarà facile. Più probabile che vengano individuati attraverso il numero di targa del mezzo col quale si sono spostati da una parte all’altra della città. Tralicci, camper, centraline, baracche e Tir: niente di specifico, ma una pluralità di strutture e infrastrutture fra le quali spiccano le antenne della telefonia. L’ultima, appunto, 24 ore fa in via dello Struggino. Qui, la popolazione, ieri mattina si è svegliata con l’assenza del segnale cellulare. Un motivo c’era: il piromane che, con due taniche di benzina, aveva bruciato la base del ripetitore da loro utilizzato per agganciare la rete.
 

La reazione
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