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I Bonaccorsi e i bar dello sport: la saga continua con Massimo

di Alessandro Lazzerini
Il nuovo bar del PalaMacchia che aprirà i battenti sabato (foto Masini/Silvi)
Il nuovo bar del PalaMacchia che aprirà i battenti sabato (foto Masini/Silvi)

Babbo Giancarlo gestì per 55 anni i bar del Picchi, ora il figlio apre al PalaMacchia. «Abbiamo passato una vita dietro al bancone, so che sarebbe orgoglioso e felice»

28 settembre 2022
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LIVORNO. Vedere un Bonaccorsi dietro al bancone di un bar in un impianto sportivo cittadino è la normalità. Così dopo che il compianto Giancarlo è stato per ben 55 anni il simbolo del bar della gradinata e della curva sud dell’Armando Picchi, stavolta sarà il figlio Massimo, insieme alla moglie Federica e al resto della famiglia, a gestire il bar, ma non quello del Picchi, bensì quello del PalaMacchia, dove l’altro fratello, Claudio, negli anni’80 faceva impazzire i tifosi PL a suon di triple.

Una novità importante in vista della riapertura dello storico Palasport che ospiterà partite di alto profilo con la serie B di Libertas e PL. «Siamo una famiglia di sportivi cresciuti sia nel mondo del calcio sia in quello della pallacanestro – esordisce Massimo Bonaccorsi – . La gestione del bar del PalaMacchia è meno impegnativa rispetto ai tre dello stadio, quindi per questo abbiamo scelto di ripartire dal palazzetto. E poi mi sarebbe dispiaciuto vedere il palazzetto riaperto, ma senso un punto di ristoro. L’ho fatto anche per il mio babbo, ho passato una vita insieme a lui dentro al bar e so che sarebbe felice e orgoglioso di questa decisione. Mi riporta indietro nel tempo».

Insieme a Massimo e Federica, talvolta dietro al bancone potrà fare un salto anche Matteo (giocatore dell’Invictus e nello staff di Andreazza alla LL), insieme agli altri nipoti, una nuova generazione all’orizzonte. «Era tanto tempo che volevo buttarmi in un’avventura del genere, così quando ho saputo che il bar sarebbe rimasto chiuso, non ci ho pensato due volte e mi sono proposto. Sono passati dieci anni dall’ultima volta al bar dello stadio e mi faceva strano, volevo dare continuità a quella che a tutti gli effetti è la nostra storia come famiglia. Spero che questa nuova esperienza possa durare il più a lungo possibile».

Già da qualche settimana all’interno del locale procedo spediti i lavori per essere pronti con l’inizio della stagione. «Abbiamo completamente ristrutturato il bar. C’è un nuovo impianto elettrico, così come quello idraulico. Le attrezzature nuove di zecca sono tutte arrivate in settimana e aspettiamo gli ultimi accessori in questi giorni. Sabato ci sarà la prima apertura in occasione delle partite giovanili, mentre il primo giorno ‘vero’ sarà domenica con la gara tra Libertas e Pavia».

Un bar che non sarà aperto solo nel weekend ma anche nel corso della settimana. «Le porte saranno aperte tutti i pomeriggi dalle 15 in poi, per gli allenamenti delle giovanili, il venerdì mattina in occasione del Mercatino, e il sabato e la domenica in occasione di tutte le partite. Per noi stare con i tifosi non è una novità, siamo a disposizione delle due tifoserie per qualsiasi iniziativa, ci auguriamo che possa diventare un luogo di ritrovo per il pre-partita e non solo».

Come detto, non ci saranno solo le due squadre di Serie B, ma anche tanta attenzione ai ragazzini che ogni giorno scenderanno sul parquet per gli allenamenti. «Abbiamo tante idee in mente. L’obiettivo è creare un bar accogliente per le famiglie che frequentano il Palasport, ospitare feste, compleanni e tanto altro, sfruttando anche i canestri che ci sono fuori».

Un altro segnale che indica come Livorno abbia intrapreso alla grande, grazie soprattutto alle due società di serie B, la strada per tornare ad essere Basket City. «È un altro tassello, sicuramente in altre categorie non avremmo avuto lo stesso stimolo ed entusiasmo. Questo vuol dire anche ripartenza per il palazzetto. Ci auguriamo, con tutto il locale rinnovato, di esserne il fiore all’occhiello».

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