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Spreco Macchia Verde, struttura comunale chiusa da 15 anni: «Ora è a rischio crolli»

Franco Marianelli
Spreco Macchia Verde, struttura comunale chiusa da 15 anni: «Ora è a rischio crolli»

L'ex centro pulifunzionale è a Stagno. Marcis: «Bisogna intervenire»

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Collesalvetti Come tutte le più belle cose il centro polifunzionale di Stagno-Villaggio Emilio Macchia Verde ha vissuto solo sino al 2007, poi è morto e sembra che nessuno abbia intenzione di farlo resuscitare. A bussare cento volte alla porta (sempre per riprendere i versi della Marinella di De Andrè) dell’amministrazione comunale di Collesalvetti (cui la struttura appartiene) è Emanuele Marcis, capogruppo consiliare di Cittadini in Comune che sulla vicenda non si darà pace fino a quando l’area non tornerà pubblica.

Macchia Verde era un asilo e ludoteca ma soprattutto centro di aggregazione per ragazzi che venivano addirittura anche da Livorno e ha (aveva) sede in via Carlo Marx vicino agli impianti sportivi e al centro civico. ù

Un grande edificio di un solo piano terra all’interno di una vasta pinetina con tanto di pista di pattinaggio. Tutto in mano al degrado più assoluto.

«Nel 2007 il Comune chiuse la struttura parlando di necessità di lavori di manutenzione all’immobile. E, come spesso succede in Italia - racconta Marcis - cosa viene annunciato per temporaneo poi diventa perenne».

Dopo il 2007 il silenzio più assoluto sino ad arrivare al 2019 quando il Comune si “ricorda” del problema ma pensa di risolverlo in maniera diversa dall’uso pubblico: un bando per l’affidamento a privati seppur con finalità di “carattere sociale, ricreativo ed educativo”.

Importo base quasi 300mila euro in 30 rate annuali.

Secondo Marcis il Comune pensava ad una rsa privata. Fatto sta che per problematiche tecniche la gara viene annullata e non riproposta.«Noi siamo partiti ancora all’attacco – prosegue Marcis – con un obiettivo chiaro: facciamoci quello che vi pare basta che sia una struttura pubblica rivolta ai cittadini. Sul punto avremmo trovato anche un’intesa coi gruppi di maggioranza».

Ma Marcis lancia pure una seconda proposta: «Perchè non accendiamo un mutuo con la Cassa depositi e prestiti per avere un finanziamento per la riapertura ? Potremmo sondare i cittadini con una sorta di questionario e sentire se fossero disponibili indirettamente a tassarsi al fine di riavere la struttura che abbiamo perso». C’è poi da dire che paradossalmente la struttura è invece aperta al pubblico: un comodo “viottolo”, in una strada laterale, permette il passaggio all’interno della pineta e poi volendo, saltando una finestra, anche all’interno dell’edificio dove sono palesemente visibili segni di vandalismo e di vita di qualche homeless di passaggio o di qualche sbandato.

Paradossalmente davanti all’ingresso resiste il più inutile degli zerbini. Ma i problemi del Macchia Verde non sono finiti: «Guardate lo stato delle colonne esterne: lo scheletro di ferro è visibilissimo. Non so che lavori di manutenzione fecero dopo il 2007 ma qui si rischia il crollo».l
 

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