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Livorno

tesori ritrovati

Donati alla Diocesi i Bagnetti del Poccianti. Ecco come rinasceranno

Francesca Suggi
In alto la parte interna dei Bagnetti della Puzzolente e accanto l’ingresso con il tetto in parte crollato
In alto la parte interna dei Bagnetti della Puzzolente e accanto l’ingresso con il tetto in parte crollato

Da una parte la famiglia dei Morozzo Della Rocca, dall’altra il vescovo. Nel mezzo la donazione di un tesoro ottocentesco

25 febbraio 2022
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LIVORNO. Da una parte una famiglia di sangue blu, quella dei Morozzo Della Rocca. Dall’ altra un vescovo e tutta una diocesi, quella di Livorno. Nel mezzo la donazione di un tesoro ottocentesco, i Bagnetti della Puzzolente (mezzi crollati) firmati da Pasquale Poccianti, uno dei massimi architetti dell’allora Granducato di Toscana. Quel mini impianto termale con vasche sulfuree inaugurato nel 1844 diventerà la nuova, piccola chiesa intitolata alla Santa Teresa D’Avila, a cui era devota la contessa Giovanna Spinola Morozzo Della Rocca (madre degli eredi), con tanto di oratorio e sul retro un centro polisportivo.

«Siamo contenti di poter restituire ai livornesi questo tesoro ottocentesco che restaureremo secondo le precise indicazione della Sovrintendenza, preservandone la storia e le caratteristiche», a raccontare quello che sarà è direttamente il vescovo Simone Giusti che ha ricevuto la donazione dai figli della contessa, Emanuele, Gianluca e Uberto Morozzo Della Rocca storici proprietari di gran parte della zona. Quello che accade in quello spicchio di campagna alle porte della città (è uno dei borghi più antichi di Livorno) sembra un po’ una storia d altri tempi. Un romanzo intriso di devozione, storiche proprietà che cambiano faccia e rinascita culturale. Sarà infatti grazie a questo filo che unisce il blu e il porpora che riprenderanno vita gli storici Bagnetti feriti dal tempo e dalla mancanza di manutenzione, da anni ridotti sempre di più nel degrado, fagocitati dalla vegetazione, con tanto di solaio crollato e cartelli di pericolo. Così come da anni sono stati tanti i livornesi a fotografare il degrado dei Bagnetti, appunto, con la speranza di una rinascita di quelle vasche (chiuse nel 1897) dove facevano trattamenti migliaia di persone tra cui anche il chimico Giuseppe Orosi.

«Se tutto va bene con le autorizzazioni della Sovrintendenza vorremmo partire con il restauro a fine 2022 dopo aver chiesto i finanziamenti alla Conferenza episcopale italiana con i fondi 8 per mille – continua il vescovo – procederemo a lotti, ogni anno ne faremo uno: si comincerà dal tetto, poi le facciate e gli appartamenti al primo piano. Per finire tutto serviranno non meno di tre anni». Il progetto è ambizioso. Sarà guidato dal geometra Stefano Caturegli, tecnico della Curia. La mini chiesa, o meglio la cappella divisa in due androni come la chiama il vescovo, sarà intitolata a Santa Teresa D’Avila, a cui era devota la contessa Giovanna Spinola Morozzo Della Rocca - storica proprietaria della fattoria didattica Limone nel verde e di gran parte della Puzzolente, madre degli eredi. «Così ci ha chiesto espressamente Uberto Morozzo Della Rocca», continua ancora monsignor Simone Giusti, che va nei dettagli della “rinascita” dei Bagnetti. Così nel piano terra di circa 250 metri quadri saranno ricavati luoghi per riunioni, catechismo e assemblee.

«Nella parte centrale prevediamo una cappella divisa in due locali, quello verso est, con l’altare dove celebreremo messa feriale mentre l’adrone più grande sarà riservato per la messa della domenica, con tanto di video schermo – tanti sono i particolari – Ci tengo a sottolineare che tutto verrà fatto nel massimo rispetto dell’architettura e della storia dei Bagnetti». Tanti i metri quadri a disposizione anche al primo piano, dove fino a qualche anno fa abitavano tre famiglie. E quegli alloggi saranno mantenuti e destinati, inizialmente, all’emergenza abitativa. E fuori, all’esterno, nella grande zona a verde (che fa parte della donazione) saranno allestiti dei campi da gioco. Un centro polisportivo su modello di quello inaugurato nel borgo di Magrignano alla chiesa di Santa Teresa di Calcutta. «Quella della Puzzolente è una zona bellissima – chiude – Purtroppo è un po’ povera di servizi: con questa operazione restituiamo ai livornesi un pezzo di storia. Una volta restaurato il tempietto potremo prevedere anche visite guidate nelle parti che continueranno a ricordare l’impianto termale e le sue acque».

L'idea progettuale
«Al primo piano i tre alloggi che c’erano verranno ristrutturati e saranno mantenuti come tali: tre case da dedicare almeno inizialmente all’emergenza abitativa». Lo dice con orgoglio, forte e chiaro, il vescovo di Livorno, monsignor Simone Giusti. «Anche al primo piano c’è uno spazio di circa 250 metri quadri: questi tre alloggi saranno messi a disposizione del Comune per andare incontro a quelle famiglie che ne hanno bisogno». Così, al piano superiore, in quello che era l’ottocentesco impianto termale con acqua sulfurea della Puzzolente. Al piano terra sarà ricavata una piccola chiesa dove saranno celebrate messe feriali e domenicali, intitolata a Santa Teresa D’Avila, la santa a cui era devota la contessa Giovanna Spinola Morozzo Della Rocca. I suoi figli hanno scelto di donare alla diocesi quel pezzo di storia livornese che stava crollando. Sempre al piano terra, quindi, saranno ricavati spazi da dedicare a riunioni, assemblee, catechismo.

E proprio come si fa negli oratori, all’esterno, al confine con quello splendido bosco che caratterizza la Puzzolente, sarà realizzato un centro polisportivo. Sport e aggregazione all’aria aperta per dare un servizio in una zona un po’ decentrata. «Se questa chiesa col tempo crescerà e ci sarà bisogno di un parroco fisso, allora uno degli alloggi andrà a lui: nel frattempo però si alterneranno a celebrare la messa i sacerdoti delle parrocchie più vicine». Una domanda sorge spontanea: che ne sarà dell’acqua sulfurea che ancora scorre? «La famiglia Morozzo nella donazione si è riservata un diritto di passo nell’eventualità che un domani voglia sfruttare commercialmente l’acqua sulfurea caratteristica della Puzzolente – e chiarisce – A noi è un aspetto che non interessa». Anche le vasche che si trovano all’interno dei Bagnetti, secondo l’idea del sindaco, saranno trasformate in sedute. «L’importante è riuscire a partire con tutte le autorizzazioni della Sovrintendenza entro la fine del 2022».

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