Il Tirreno

Livorno

paura nella notte 

Rapinatori puntano il coltello contro i titolari della pizzeria

Matteo Scardigli
Rapinatori puntano il coltello contro i titolari della pizzeria

Due uomini sono entrati al Senza Nome e hanno portato via quasi 3 mila euro «Mio figlio voleva inseguirli ma io l’ho fermato. Poteva succedere il peggio»

30 dicembre 2021
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Matteo Scardigli

livorno. Sono circa le 22,45 di martedì 28, orario di chiusura per la pizzeria Senza Nome di via Provinciale Pisana.

Il titolare e la madre (che chiedono l’anonimato), hanno appena abbassato la saracinesca dopo una lunga e faticosa serata. La compagna dell’uomo ha lasciato il locale poco prima, per tornare a casa dalla figlia piccola. In cassa non ci sono solo gli incassi della serata, ma anche il denaro che serve per pagare le utenze entro la fine dell’anno. «Stavo facendo i conti con la calcolatrice del telefono quando due uomini sono entrati passando sotto la serranda», racconta la donna. È un attimo.

«Avevano il viso coperto dalla mascherina, in testa il cappuccio e forse un cappello. Avevano un accento dell’Est, e sono venuti dietro al bancone», racconta ancora. Entrambi hanno in mano un coltello che usano per intimidire la donna e farsi consegnare il denaro.

Il bottino ammonta a 2 mila 500, forse 3 mila euro. La donna, che stava – appunto – facendo i conti, non ne è certa. Sono gli incassi delle feste, che devono servire per coprire i costi fissi dell’attività.

I malviventi, a quel punto, scivolano fuori nella notte.

«Mio figlio voleva inseguirli ma l’ho fermato. Potevano essere dei delinquenti “seri”, non ne valeva la pena».

È sempre la donna a chiamare il 112, numero unico per le emergenze. Subito intervengono gli agenti delle volanti sotto il comando del vice questore aggiunto Francesco Falciola, che raccolgono a caldo le testimonianze delle vittime. Le indagini spetteranno invece alla squadra mobile agli ordini del dirigente Giuseppe Lodeserto.

Si tratta del secondo episodio per il Senza Nome. Il primo risale ad alcuni anni fa, la settimana dopo l’inaugurazione.

In quel caso i ladri diedero il “benvenuto” alla famiglia nel quartiere sfondando la finestra del bagno. Ieri i titolari hanno riaperto il locale.

«Saputa la notizia, gli amici ci hanno subito telefonato per assicurarsi che stavamo bene. Negli anni, episodi spiacevoli ne sono capitati – precisa – ma mai a questo livello», racconta ancora la donna, che diverse ore dopo il fatto deve fare i conti con i postumi dello choc: «Oggi ricominciamo. La paura c’è sempre, ma ci sono anche i conti da pagare».

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