Il mercato delle nuove schiave aperto in strada giorno e notte
Il racconto dell’associazione Randi che aiuta le ragazze con un servizio ad hoc: «Cerchiamo un contatto con loro, qualcuna riusciamo a portarla al consultorio»
«Di giorno per le strade di Collesalvetti ci sono una decine di prostitute. A Livorno, invece, le troviamo di notte, ma lì è più difficile fare una mappatura perché lavorano di più e in strada ci stanno poco». È raccapricciante il racconto di Maria Teresa Vitali, responsabile dei progetti di «Randi», l’associazione che offre alle donne immigrate presenti sul territorio un aiuto e un punto di riferimento per instaurare relazioni e inserirle in percorsi socio-lavorativi. «Su richiesta del Comune di Livorno e di Collesalvetti – continua Vitali – e su sollecitazione della Provincia, da dicembre 2018 a febbraio siamo partiti col progetto di Unità di strada, per portare soccorso, un tè caldo e qualche rassicurazione alle prostitute presenti sulle nostre strade. Poi siamo ripartiti a maggio».
Ma oltre agli aiuti materiali, i volontari dell’associazione si occupano di instaurare rapporti umani con queste donne che nella stragrande maggioranza hanno perso la fiducia nel prossimo. «Arrivano in Italia convinte di poter fare un lavoro vero, ma nei loro paesi vengono illuse e reclutate apposta per il mercato del sesso. Quando se ne accorgono è impossibile tornare indietro. E così finiscono nei campi di prigionia libici da dove è quasi impossibile uscire vive. Chi ce la fa, arriva qui ed è ancora speranzosa di trovare un’occupazione per mandare i soldi a casa». Ma l’illusione dura poco, giusto il tempo di ritrovarsi ai margini di una strada delle nostre periferie. «Sappiamo che sono controllate a vista, per questo sono molto chiuse ed è veramente difficile avvicinarle perché vengono minacciate e hanno paura delle ritorsioni ai familiari». Buona parte delle prostitute oggi è di origine nigeriana. «Dal 2016 è aumentato il mercato delle ragazze che vengono dalla Nigeria. Sono pagate pochissimo e hanno dai 20 ai 25 anni, ma sospettiamo che ci siano anche delle minorenni».
Ovviamente è quasi impossibile avere i dati anagrafici precisi. «Per questo il nostro obiettivo è quello di allacciare dei contatti e metterle al corrente delle leggi che le tutelano. Vogliamo che non si sentano sole. Per noi è già un successo quando queste ragazze ci salutano, ci riconoscono e parlano di loro stesse. Qualcuna addirittura ci chiede il numero di cellulare così può chiamarci. In diversi casi siamo riusciti ad accompagnarle al consultorio ed è stato emozionante». Tra Collesalvetti e la zona nord di Livorno, dunque, le prostitute sono molte. «E in questo periodo stiamo riscontrando un aumento. D’estate il lavoro aumenta». L’associazione Randi svolge due servizi di Unità di strada a settimana, un’iniziativa che fa parte del progetto della Rete territoriale contro le nuove schiavitù. «A Livorno ci andiamo durante la notte, mentre per le strade di Collesalvetti durante il giorno». Insomma, il mercato del sesso e dello sfruttamento della prostituzione sul nostro territorio è praticato tranquillamente anche alla luce del sole. E tutti lo sanno. —