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Accosti autonomi delle navi: il porto di Livorno è nel futuro


	La nave Grimaldi "Eco Livorno"
La nave Grimaldi "Eco Livorno"

La navigazione automatica debutta in Italia, Grimaldi: «Più velocità in entrata e uscita e sicurezza nelle manovre»

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LIVORNO. Il nostro sarà il primo porto italiano (e uno dei primi in Europa) a sperimentare la navigazione autonoma. Nell’ambito del progetto comunitario “5Gmass” – finanziato dall’Agenzia spaziale europea (Esa) e realizzato da Tim, Cnit, FlySight, Cetena e Grimaldi – lo scalo labronico «è stato infatti individuato come il banco di prova ideale per testare i progressi raggiunti nell’automazione dei processi logistici e delle connessioni tra la nave e il porto», spiega l’Autorità di sistema portuale del :ar Tirreno settentrionale.

Il perché di questa scelta è da ricercare nel successo riscontrato in questi anni dalle sperimentazioni condotte in ambito portuale da Ericsson e Cnit nel campo del 5G. «La tecnologia mobile di ultima generazione è sbarcata in porto nel 2018, grazie all’attivazione di alcune celle e oggi è arrivata a un grado di maturità tale da permettere a Livorno di assumere il ruolo di apripista nella definizione di modelli informativi portuali focalizzati non soltanto sulla integrazione tra la strada e il sistema portuale ma anche tra lo stesso sistema portuale e le linee di navigazione», spiega l’Authority. Il prossimo step, dunque, sarà quello di usare la connettività digitale avanzata per comunicare con una nave e, nel caso di specie, con una moderna Ro-Ro della flotta Eco di Grimaldi, equipaggiata da sensoristica aggiuntiva e integrata alla rete 5G del porto.

Ieri, all’hotel Palazzo, in un convegno è stato presentato il progetto. «Il porto di Livorno – ha spiegato il direttore del laboratorio Cnit dello scalo, Paolo Pagano – ha un background unico in ambito nazionale e un’esperienza documentata nell’applicazione dell’Iot ai processi logistici e alle operazioni terrestri" ha detto, aggiungendo come la collaborazione nazionale tra Tim ed Ericsson nell'ambito della costruzione di un ecosistema solido consenta oggi ai porti di massimizzare il potenziale della quinta generazione della tecnologia cellulare».

Sarà Tim a installare la nuova rete, in grado di viaggiare a una velocità di dieci gigabit al secondo: «È come se il porto avesse un cannone in grado di sparare la fibra ottica direttamente in mare. In questo modo acquisiamo la capacità di dialogare con le navi, secondo un livello di integrazione tanto più ampio quanto maggiore sarà il grado di autonomia raggiunto a bordo dell'unità navale», ha aggiunto Pagano. «Come gruppo – spiegano da Tim – possiamo mettere a disposizione delle autorità portuali un sistema completo di competenze per creare uno “smart port”: a partire dall’infrastruttura 5G, passando per la fornitura dei servizi innovativi, fino alle piattaforme cloud che sono elementi abilitanti che consentono di elaborare enormi quantità di dati e applicare modelli di intelligenza artificiale». «La navigazione autonoma – spiega Cosimo Cervicato di Grimaldi – aumenta gli standard di sicurezza delle manovre di accosto di una nave, favorendo anche l’accorciamento dei tempi di ingresso e uscita dal porto». «Tutto quello che abbiamo visto sembra fantascienza, ma la navigazione autonoma è già una realtà. I benefici sono tanti ma tante sono anche le sfide», ha così concluso Matteo Paroli, il segretario generale dell’Authority.  l

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