Il Tirreno

Il processo al rapper

Puff Daddy, niente ergastolo: assolto dalle accuse più gravi, condanna per prostituzione

Puff Daddy, niente ergastolo: assolto dalle accuse più gravi, condanna per prostituzione

La giuria ha scagionato il rapper dalle accuse più pesanti. La condanna per prostituzione evita la pena dell’ergastolo.

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Sean “Diddy” Combs è stato giudicato non colpevole per le accuse di traffico sessuale e associazione a delinquere, due dei capi d’accusa più gravi che gli erano stati contestati nel processo in corso. La notizia è stata diffusa dalla CNN, secondo cui la giuria ha invece riconosciuto il produttore e rapper colpevole di traffico a fini di prostituzione.

Il verdetto è arrivato dopo due giorni di camera di consiglio, durante i quali i giurati hanno esaminato le prove raccolte nelle sette settimane di processo, comprese testimonianze, documenti finanziari e registrazioni telefoniche.

Le accuse

Combs, 55 anni, era accusato di cinque capi d’accusa federali che, se confermati nella loro interezza, avrebbero potuto portare a una condanna all’ergastolo. La decisione della giuria esclude ora questo scenario.

Durante il processo, la difesa ha cercato di minare la credibilità delle testimoni, due delle quali avevano avuto relazioni di lunga data con l’imputato. Gli avvocati hanno sostenuto che le accuse avessero una matrice economica e hanno negato che Combs fosse il leader di un'organizzazione criminale.

Il pubblico ministero Maurene Comey, nella sua arringa finale, ha descritto l’artista come un uomo che “si sentiva intoccabile” e che, all’epoca dei fatti, “era così oltre il limite da non riuscire nemmeno a vederlo”.

La difesa ha ammesso che episodi di violenza domestica si sono verificati, ma ha sottolineato che si trattava di relazioni consensuali e complicate, ribadendo che ciò non costituisce traffico sessuale né associazione a delinquere.

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