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Federica Mogherini fermata in Belgio: sospetto di frode sui fondi europei – Come è scattata l’indagine

di Redazione web

	Federica Mogherini
Federica Mogherini

Le possibili accuse spaziano dalla frode negli appalti pubblici alla corruzione, fino al conflitto di interessi e alla violazione del segreto professionale

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Mattinata movimentata – quella del 2 dicembre –  a Bruxelles e Bruges, dove la Procura europea (Eppo) ha disposto una serie di perquisizioni nell’ambito di un’inchiesta che scuote le istituzioni comunitarie. Tra le persone fermate figurano Federica Mogherini, già Alta rappresentante dell’Unione europea e oggi rettrice del Collegio d’Europa, e Stefano Sannino, ex segretario generale del Servizio europeo di azione esterna e attuale direttore generale della Dg Mediterraneo della Commissione. Con loro, anche un manager del Collegio d’Europa. Secondo quanto riportato dalla stampa belga, l’indagine riguarda presunti usi impropri di fondi europei e sospetti di favoritismi nell’assegnazione di un programma di formazione per futuri diplomatici.

L’inchiesta della Procura europea

L’indagine è stata avviata dalla Procura europea, organismo incaricato di perseguire frodi e reati finanziari a danno dell’Ue, con il supporto dell’Olaf, l’Ufficio europeo per la lotta antifrode. Al centro dell’inchiesta c’è l’assegnazione, tra il 2021 e il 2022, del progetto noto come Accademia Diplomatica dell’Unione europea, affidato al Collegio d’Europa attraverso una gara pubblica. Gli inquirenti vogliono chiarire se il Collegio o alcuni suoi rappresentanti abbiano avuto accesso in anticipo ai criteri di selezione, ottenendo così un vantaggio indebito. Le possibili accuse spaziano dalla frode negli appalti pubblici alla corruzione, fino al conflitto di interessi e alla violazione del segreto professionale.

Perquisizioni e sospetti

Le perquisizioni hanno interessato la sede del Servizio europeo per l’azione esterna a Bruxelles, diversi edifici del Collegio d’Europa a Bruges e le abitazioni degli indagati. Secondo la Procura, ci sarebbero forti sospetti di violazione dell’articolo 169 del Regolamento Finanziario, che tutela la concorrenza leale nelle gare d’appalto. Prima di procedere, l’Eppo ha ottenuto la revoca dell’immunità per alcuni dei sospettati.

Il silenzio della Commissione

Dalla Commissione europea, per ora, nessun commento ufficiale. La portavoce Paula Pinho, interpellata più volte durante il briefing quotidiano con la stampa, ha ribadito: «Non commentiamo mentre c’è un’inchiesta giudiziaria in corso».

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