Il Tirreno

Braccia incrociate

Sciopero medici e farmacisti 5 e 6 novembre: visite e servizi a rischio – Chi si ferma e i motivi

di Redazione web

	Sciopero di medici e farmacisti
Sciopero di medici e farmacisti

I primi ad incrociare le braccia saranno i medici di medicina generale nella giornata di mercoledì 5 novembre, in uno sciopero nazionale indetto dallo Snami contro l’introduzione del “ruolo unico”, considerato un passo verso la fine della medicina territoriale e dell’autonomia professionale dei medici di famiglia

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Il 5 e il 6 novembre si annunciano giornate difficili per la sanità e i servizi farmaceutici italiani. I primi ad incrociare le braccia saranno i medici di medicina generale nella giornata di mercoledì 5 novembre, in uno sciopero nazionale indetto dallo Snami contro l’introduzione del “ruolo unico”, considerato un passo verso la fine della medicina territoriale e dell’autonomia professionale dei medici di famiglia. Una riforma, denunciano, che rischia di trasformarli in semplici funzionari del sistema sanitario, compromettendo la qualità dell’assistenza sul territorio. Il giorno successivo, giovedì 6 novembre, toccherà ai quasi 60mila dipendenti delle farmacie private, aderenti a Federfarma, fermarsi per 24 ore. Lo sciopero, proclamato da Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs, nasce dal mancato rinnovo del contratto collettivo nazionale, scaduto ad agosto 2024. I sindacati chiedono aumenti salariali adeguati al costo della vita e un maggiore riconoscimento del ruolo dei farmacisti come figure centrali nella tutela della salute pubblica.

Servizi garantiti e disagi previsti

Saranno garantiti solo i servizi essenziali, ma il rischio di disagi per i cittadini resta alto. Mercoledì 5 novembre si fermeranno i medici di medicina generale in tutta Italia. Lo sciopero, proclamato dallo Snami (Sindacato nazionale autonomo dei medici italiani), è una protesta contro l’introduzione del cosiddetto “ruolo unico”, una misura che, secondo il sindacato, segna la fine della medicina territoriale e dell’autonomia professionale dei medici di famiglia.

Le parole dello Snami

Il presidente dello Snami, Angelo Testa, ha denunciato in una lettera aperta che «il medico di famiglia sta diventando un semplice ingranaggio amministrativo, dipendente del sistema ma con tutti gli svantaggi della convenzione». Una trasformazione che, secondo il sindacato, ridurrebbe il ruolo del medico a quello di funzionario, compromettendo la libertà di cura e la qualità dell’assistenza ai cittadini.

Ambulatori chiusi, urgenze garantite

Durante la giornata di sciopero gli ambulatori resteranno chiusi, ma saranno garantiti i servizi di emergenza e urgenza. L’obiettivo, ribadisce lo Snami, è «difendere la medicina di famiglia, la nostra autonomia professionale e la qualità dell’assistenza che offriamo ogni giorno ai pazienti».

Il 6 novembre sciopero dei farmacisti in Italia

Giovedì 6 novembre si fermeranno per 24 ore i quasi 60 mila dipendenti e collaboratori delle farmacie private di tutta Italia. Lo sciopero, indetto dalle sigle sindacali Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs, mira a sbloccare il rinnovo del Contratto collettivo nazionale di lavoro, scaduto il 31 agosto 2024.

Le richieste dei sindacati

I sindacati chiedono a Federfarma, l’associazione che rappresenta i titolari delle farmacie private, di tornare al tavolo delle trattative e di riconoscere il valore professionale dei lavoratori del settore, sia in termini di retribuzione che di tutele contrattuali. «Chiediamo un contratto che rispecchi il ruolo reale del farmacista nella sanità pubblica», spiegano le organizzazioni di categoria.

Farmacie coinvolte e servizi minimi

L’agitazione coinvolgerà oltre 18mila farmacie private convenzionate sul territorio nazionale. Saranno garantiti i servizi essenziali, ma non si escludono disagi per i cittadini che necessitano di medicinali e consulenze.

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