Nepal, dispersi alpinisti italiani: tentavano di scalare la montagna Panbari: «C’è una vittima»
Ricerche in corso per gli scalatori: sarebbero stati sorpresi da una forte nevicata
Sono tre gli alpinisti italiani colpiti da valanghe in Tibet nelle ultime ore in due episodi separati. Un connazionale, come ha riferito l’edizione online del quotidiano locale Kathmandu Post che non ne riporta l’identità, sarebbe morto insieme ad altre sei persone – tre cittadini Usa, un canadese e due nepalesi – dopo che una valanga ha travolto il campo base dello Yalung Ri (5.630 metri) nella valle del Rolwaling.
Manca, tuttavia, una conferma ufficiale del decesso dell’italiano, partito cinque giorni fa per un’escursione con guide locali e altri stranieri. Al consolato italiano a Calcutta – a quanto si apprende – risulta ancora disperso.
Il punto della situazione
Gli altri due alpinisti italiani che risultano dispersi sono Stefano Farronato e Alessandro Caputo, sorpresi dal passaggio del ciclone Montha, mentre stavano tentando di scalare il Panbari, alto 6.887 metri, nel Nepal occidentale. Un quarto italiano, rimasto al campo base, è stato salvato ieri – 2 novembre – da un elicottero. La Farnesina e l'ambasciata italiana a Nuova Delhi competente stanno seguendo il loro caso.
Nelle ultime ore si sono moltiplicati gli incidenti lungo i sentieri di trekking dell'Himalaya, molti dei quali hanno coinvolto escursionisti stranieri. Le difficoltà sul terreno, l'altitudine e le condizioni meteorologiche imprevedibili rendono complesse le operazioni di soccorso, spesso ostacolate anche dalla scarsa copertura di comunicazione e dalla frammentazione dei centri di coordinamento nelle aree più remote.
