Sigarette, quanto aumenta il prezzo e quando scattano i rincari: le tabelle ufficiali e le cifre
La misura riguarda anche tabacco trinciato, sigaretti e tabacco riscaldato, con l’obiettivo di far crescere gradualmente le entrate dello Stato e preparare i cittadini agli aumenti futuri imposti dall’Unione europea
Il governo Meloni ha inserito nella Legge di Bilancio 2026 un aumento delle accise sulle sigarette. L’incremento farà lievitare i prezzi di circa 14-15 centesimi a pacchetto dal prossimo anno. La misura riguarda anche tabacco trinciato, sigaretti e tabacco riscaldato, con l’obiettivo di far crescere gradualmente le entrate dello Stato e preparare i cittadini agli aumenti futuri imposti dall’Unione europea.
Aumenti previsti
Secondo il testo ufficiale della manovra, le accise passeranno a 32 euro al chilo nel 2026, 35,50 euro nel 2027 e 38,50 euro nel 2028. Il prezzo dei pacchetti crescerà così di circa 14-15 centesimi nel 2026, 10-12 centesimi nel 2027 e 13-14 centesimi nel 2028. Il tabacco trinciato subirà rincari maggiori: un pacco da 30 grammi costerà circa 50 centesimi in più dal 2026, arrivando a 80 centesimi in più entro il 2028. Anche sigaretti e tabacco riscaldato vedranno aumenti progressivi, mentre i sigari resteranno invariati. Per le sigarette elettroniche, l’aumento sarà diluito fino al 2028.
Direttiva Ue
Gli aumenti italiani anticipano la cosiddetta direttiva Ted dell’Unione europea, che punta ad uniformare le accise sul tabacco nei 27 Stati membri. La proposta prevede un’imposta minima di 215 euro ogni mille sigarette e di 215 euro al chilo per il tabacco trinciato, superiori agli attuali livelli italiani. L’obiettivo dell’Ue è incrementare gli incassi complessivi di circa 14 miliardi di euro l’anno.
Tempistiche
Il testo della direttiva non è ancora definitivo. Se approvato nel 2026, ogni Stato dovrà applicare le nuove regole entro il 1° gennaio 2028, con un periodo di transizione fino al 2031 che consentirà aumenti graduali.
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