Israele-Gaza, Netanyahu ordina «attacchi potenti» nella Striscia: perché sta per saltare l’accordo di pace
Si complica la situazione dopo l’accordo di cessate il fuoco grazie alla mediazione degli Stati Uniti
Il primo ministro israeliano, Benjamin Netanyahu, attorno alle 17,30 italiane di martedì 28 ottobre ha dichiarato di aver ordinato all’esercito di effettuare immediatamente “potenti attacchi” a Gaza, mettendo nuovamente alla prova il cessate il fuoco mediato dagli Stati Uniti.
Cosa è successo
Netanyahu ha fatto l'annuncio poco dopo che Israele ha riferito che Hamas aveva aperto il fuoco contro le forze israeliane nel sud della Striscia. La tensione era già alta dopo che Hamas ha restituito lunedì 27 ottobre dei resti, secondo Israele, che appartengono al corpo di un ostaggio israeliano che era già stato recuperato all'inizio della guerra.
La situazione
Poco prima di questo annuncio un funzionario dell'esercito israeliano, parlando a condizione di mantenere l'anonimato, aveva affermato che nella città meridionale di Rafah ci sono stati spari contro soldati israeliani e che l'Idf ha risposto al fuoco. A Gaza ci sono ancora i corpi di 13 ostaggi. Oggi Hamas ha dichiarato di aver recuperato il corpo di un ostaggio e che intende consegnarlo nella sera di martedì 28 ottobre. Un operatore di Associated Press a Khan Younis ha visto che un sacco bianco per cadaveri è stato portato fuori da un tunnel da diversi uomini, fra cui alcuni militanti mascherati, ed è stato poi caricato su un’ambulanza. Il fatto che la restituzione dei corpi degli ostaggi prosegua a rilento sta ponendo una sfida all’attuazione delle fasi successive del cessate il fuoco, che affronteranno questioni ancora più complesse, come il disarmo di Hamas, il dispiegamento di una forza di sicurezza internazionale a Gaza e la decisione su chi governerà la Striscia. Hamas ha dichiarato di avere difficoltà a localizzare i corpi a causa della vasta distruzione a Gaza, mentre Israele ha accusato il gruppo militante di ritardarne intenzionalmente la restituzione. Durante il fine settimana l’Egitto ha dispiegato una squadra di esperti e attrezzature pesanti per aiutare nella ricerca dei corpi degli ostaggi rimasti. Il lavoro è proseguito oggi a Khan Younis e Nuseirat. «Rinvieremo la consegna che era prevista per oggi (martedì 28 ottobre) a causa delle violazioni dell'occupazione. Ogni escalation israeliana ostacolerà la ricerca ed il recupero dei corpi», spiegano le Brigate al Qassam in una nota.
.jpg?f=detail_558&h=720&w=1280&$p$f$h$w=a1f8cf5)