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Il caso

“Vespa infame”: scritta choc negli ascensori della sede Rai. L’ad Rossi: «Gesto grave e inaccettabile»

di Redazione web

	La scritta nell'ascensore della Rai e Bruno Vespa
La scritta nell'ascensore della Rai e Bruno Vespa

Avviata un’indagine per individuare i responsabili. Il giornalista: «Ci vuole ben altro per intimidirmi»

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ROMA. “Vespa infame”. È questa la scritta comparsa all’interno di uno degli ascensori della sede Rai di via Teulada, a Roma, indirizzata al giornalista e conduttore Bruno Vespa. L’episodio è stato immediatamente segnalato alle forze dell’ordine, che hanno avviato un’indagine per individuare i responsabili.

In una nota ufficiale, l’amministratore delegato della Rai, Giampaolo Rossi, ha espresso la ferma condanna per il gesto, definendolo «un episodio grave che rappresenta una forma di intimidazione e di intolleranza inaccettabile». Rossi ha aggiunto che «simili comportamenti non appartengono alla cultura del dialogo e del rispetto che deve caratterizzare ogni luogo di lavoro, tanto più una sede del Servizio pubblico radiotelevisivo». «La Rai – conclude la nota – ribadisce il proprio impegno a difesa del pluralismo, del confronto civile tra opinioni diverse e della libertà di espressione, principi fondanti della sua missione. Ogni forma di linguaggio d’odio o di minaccia personale è incompatibile con questi valori».

Da parte sua, Bruno Vespa ha commentato così l’accaduto: «Sono sinceramente colpito dalla trasversalità dei messaggi di solidarietà. Ringrazio istituzioni, colleghi e persone comuni che mi sono vicini. In 56 anni di televisione non è certo la prima volta che ricevo minacce. Mi dispiace che questa volta arrivino da quella che considero la mia casa, ma ci vuole ben altro per intimidirmi».

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