Flotilla, gli attivisti continuano la navigazione. Meloni: «Si fermi ora». La Marina israeliana pronta a intervenire
Le navi si avvicinano alla Striscia, in zona a rischio. Dalla premier a Crosetto, l'appello perché la missione si fermi: «Piano di pace a rischio se forzate»
Prosegue attraverso il Mediterraneo la navigazione della Global Sumud Flotilla, che nelle prossime ore varcherà i confini della zona ad alto rischio, avvicinandosi dunque alla costa di Gaza dopo aver fatto ingresso in acque di competenza israeliana. Gli attivisti della spedizione non hanno cambiato idea circa la volontà di raggiungere il terreno di guerra neanche dopo la presentazione del piano degli Stati Uniti che potrebbe portare ad una rapida tregua.
La situazione rischia dunque di farsi sempre più pericolosa di miglio in miglio, e per questo il ministro della Difesa, Guido Crosetto, ha voluto rivolgere un ultimo appello alla Flotilla affinché prendesse atto del possibile cambiamento di scenario e considerare la proposta del Patriarcato latino di Gerusalemme di affidare loro gli aiuti da far arrivare a Gaza.
«Se l'accordo Internazionale in itinere fornisse una risposta ai tanti problemi da loro sollevati - ha detto Crosetto - verrebbe meno anche la necessità di "entrare in contatto” (termine che preferisco al termine “forzare” che è stato impropriamente utilizzato) il blocco navale israeliano, correndo rischi non più giustificati dal fine. Se, invece, il fine reale e ultimo fosse quello di ottenere una reazione israeliana, continueremo a lavorare perché gli avvenimenti successivi e conseguenti siano gestiti senza violenza e con i minori rischi possibili per tutti».
Intanto lo Stato Maggiore della Difesa ha comunicato che nave "Alpino” «sarà disponibile ad accogliere ogni persona che manifesti la volontà di trasferirsi a bordo, nel rispetto delle procedure di sicurezza e delle normative internazionali».
Il mezzo militare italiano procederà a rivolgere alla Flotilla un avviso ufficiale quando il gruppo d'imbarcazioni sarà a 180 miglia dalla costa, e così farà fino al raggiungimento delle 150 miglia dalla costa, dove arresterà inevitabilmente la navigazione per non oltrepassare quel limite, rimanendo a disposizione per eventuali interventi di assistenza e soccorso.
Meloni: «La flotilla si fermi, a rischio il piano di pace»
La premier, Giorgia Meloni, in una nota diffusa in serata invita la Flotilla a fermarsi ora: «Ritengo che la Flotilla dovrebbe fermarsi ora e accettare una delle diverse proposte avanzate per la consegna, in sicurezza, degli aiuti», dice la presidente del Consiglio, che aggiunge: «Con il piano di pace per il Medio Oriente proposto dal Presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, si è finalmente aperta una speranza di accordo per porre fine alla guerra e alla sofferenza della popolazione civile palestinese e stabilizzare la regione. Questa speranza poggia su un equilibrio fragile, che in molti sarebbero felici di poter far saltare. Temo che un pretesto possa essere dato proprio dal tentativo della Flotilla di forzare il blocco navale israeliano. Anche per questo ritengo che la Flotilla dovrebbe fermarsi ora e accettare una delle diverse proposte avanzate per la consegna, in sicurezza, degli aiuti. Ogni altra scelta rischia di trasformarsi in un pretesto per impedire la pace, alimentare il conflitto e colpire così soprattutto quella popolazione di Gaza alla quale si dice di voler portare sollievo. È il tempo della serietà e della responsabilità».
La risposta degli attivisti
«La Presidente del Consiglio ha definito la Global Sumud Flotilla un pericolo per il "piano di pace” americano. Avete letto bene: civili disarmati, attivisti non violenti e navi cariche di farina e medicinali sarebbero una minaccia alla stabilità. Il paradosso è evidente: si chiama pace un progetto che condanna Gaza a restare prigione a cielo aperto, e si bollano come “nemici” coloro che tentano di spezzare un assedio illegale», dichiara in una nota la Global Sumud Flotilla. «Stanotte non è a rischio solo l’equipaggio della Flotilla, ma il diritto internazionale stesso, calpestato da un Governo che preferisce accodarsi ai diktat di una strategia neocoloniale», si legge.
Immediata la replica della presidente del Consiglio: «Leggo con stupore le parole della Flotilla che mi accusa di considerare “un pericolo” civili disarmati e navi cariche di aiuti. La verità è semplice: quegli aiuti possono essere consegnati senza rischi attraverso i canali sicuri già predisposti. Insistere nel voler forzare un blocco navale significa rendersi – consapevolmente o meno – strumenti di chi vuole far saltare ogni possibilità di un cessate il fuoco», scrive su X Meloni. «Perciò risparmiateci le lezioni di morale sulla pace se il vostro obiettivo è l’escalation. E non strumentalizzate la popolazione civile di Gaza se non vi interessa davvero il loro destino», aggiunge.
Israele pronto a intervenire
La Sumud Flotilla dovrebbe arrivare nella Striscia di Gaza nelle prossime 24 ore. Kan News ha riferito del piano israeliano per bloccare le imbarcazioni. «Israele - afferma la televisione pubblica israeliana - non intende consentire alle navi di rompere il blocco navale imposto alla Striscia di Gaza per non creare un precedente. A causa dell'elevato numero di navi, il piano israeliano è di prenderne il controllo utilizzando la 13°flottiglia (Shayetet 13)», l'unità di incursori della marina israeliana. Secondo il piano, «centinaia di attivisti saranno radunati su grandi navi militari e condotti in Israele attraverso il porto di Ashdod per essere interrogati e trasferiti. Il fatto che ci siano circa cinquanta imbarcazioni non consentirà il loro traino, quindi alcune imbarcazioni saranno affondate in mare. Questa flottiglia è molto diversa dalle precedenti, anche perché comprende decine di imbarcazioni ed è accompagnata da navi da guerra. Israele non ha mai affrontato un evento del genere in passato, e la gestione della flottiglia, che sta cercando di rompere il blocco navale di Gaza, probabilmente continuerà anche durante lo Yom Kippur». «In mattinata - prosegue Kan News - il premier italiano Giorgia Meloni ha espresso il suo sostegno all'iniziativa di Trump per porre fine alla guerra, avvertendo che il tentativo della flottiglia di rompere il blocco navale potrebbe essere usato come pretesto per inasprire la violenza nella regione. Ha invitato gli organizzatori della flottiglia a fermarsi e ad accettare una delle proposte per il trasferimento degli aiuti attraverso rotte sicure, senza compromettere l'accordo emergente e senza 'danneggiare proprio la popolazione di Gaza a cui la flottiglia è destinata'. Successivamente, il governo italiano ha ordinato alla Marina Militare italiana di ritirarsi dalla scorta alla flottiglia».
Le manifestazioni di sostegno
Anche oggi in Italia si sono registrate manifestazioni a sostegno della spedizione umanitaria e della popolazione di Gaza. Fra queste il corteo degli studenti dell'Università La Sapienza di Roma che si è snodato all'interno della città universitaria. L'appuntamento, lanciato da 'La Sapienza contro la guerra', sigla che raccoglie tutte le realtà di movimento universitario a sostegno della Palestina, ha richiamato un migliaio di studenti.
Sul fronte dell'assistenza ai bambini feriti di Gaza, e condotti in Italia con un volo militare, all'ospedale Santobono di Napoli è arrivato insieme alla sua famiglia Zakaria, di un anno e appena 7 kg di peso. Il piccolo in queste ore viene sottoposto a tutti gli accertamenti medici per definire il percorso terapeutico più idoneo. Altre due bambine sono invece arrivate al Meyer di Firenze. La più piccola è una neonata di appena dieci giorni con una grave malformazione congenita alla schiena che richiederà un intervento chirurgico appena sarà reso possibile dalle sue condizioni cliniche. In Lombardia infine sono tre i piccoli - di età compresa tra i 7 e gli 11 anni - presentano lesioni neurologiche e da esplosione; mentre un quarto bambino è stato trasferito in ospedale a Trieste.