Sumud Flotilla, litigi e spaccature interne: si dimette uno dei coordinatori – La polemica sulla propaganda Lgbt
Le dichiarazioni dei partecipanti evidenziano come il dibattito non sia solo ideologico, ma anche culturale e morale
Nuove tensioni stanno emergendo all’interno della Global Sumud Flotilla – l’insieme di barche partite da vari parti del mondo per convergere in Palestina e rompere pacificamente il blocco imposto per l’arrivo di aiuti umanitari – in particolare sul contingente magrebino diretto a Gaza. La questione riguarda la presenza a bordo di attivisti della comunità Lgbt, che ha provocato proteste tra alcuni partecipanti islamici. Come riportato da Le Courrier de l’Atlas, il coordinatore Khaled Boujemâa ha deciso di abbandonare la missione, mentre le polemiche si sono intensificate nelle ultime ore. Tra i membri della flottiglia, particolare attenzione è rivolta a Saif Ayadi, che si definisce “attivista queer”.
Contestazioni interne
Secondo Boujemâa, le informazioni relative ad alcuni partecipanti sarebbero state nascoste dagli organizzatori: «Ci hanno mentito sull’identità di alcune persone in prima linea nella flottiglia», ha denunciato. Il suo messaggio, rivolto a Wael Navar, membro del comitato direttivo vicino ad Hamas, ha acceso ulteriormente il dibattito. Il nodo del contendere è la sovrapposizione tra la solidarietà verso Gaza e la promozione dei diritti Lgbt, un tema che ha creato divisioni tra i membri del contingente magrebino.
Reazioni dei partecipanti
L’attivista Mariem Meftah ha espresso la propria contrarietà: «L’orientamento sessuale di ciascuno è una questione privata. Ma il ruolo di attivista queer entra in conflitto con i valori della nostra società e può mettere a rischio i nostri figli e le persone a noi care. Non perdonerò chi ha creato questa situazione: dobbiamo discuterne per tutelare chi ha sostenuto la flottiglia con sacrificio». Anche il presentatore tunisino Samir Elwafi ha commentato con toni duri: «La Palestina è una causa centrale per i musulmani, con una dimensione spirituale e religiosa fondamentale. Perché includere attivisti che servono interessi estranei alla nostra causa? Perché contaminare una flottiglia che dovrebbe rappresentare la solidarietà araba con Gaza con ideologie che dividono invece di unire?».
Clima rovente a bordo
Le dichiarazioni dei partecipanti evidenziano come il dibattito non sia solo ideologico, ma anche culturale e morale. La presenza di attivisti Lgbt ha messo in luce contrasti profondi tra sensibilità tradizionali e valori più progressisti, creando tensioni che potrebbero condizionare lo svolgimento della missione verso Gaza.