Il Tirreno

Il caso

Morto a 30 anni dopo essere stato colpito col Taser dalla polizia: tutti i dubbi sulla tragedia di Riccardo Zappone


	A sinistra Riccardo Zappone
A sinistra Riccardo Zappone

Dopo l’arresto per resistenza a pubblico ufficiale, l’uomo è stato portato in questura. In sala d’attesa, ha accusato un malore improvviso

2 MINUTI DI LETTURA





Riccardo Zappone, 30 anni, è morto dopo essere stato colpito da un taser durante un intervento della polizia. Il giovane, originario di San Giovanni Teatino, era stato coinvolto in una rissa in strada e condotto successivamente in questura, dove ha accusato un malore rivelatosi fatale.

Il fermo e l’uso del taser

Tutto è iniziato nella tarda mattinata di martedì 3 giugno, intorno alle 11, quando Zappone sarebbe stato coinvolto in una lite in una via della città. All’arrivo della polizia, secondo quanto riferito, l’uomo avrebbe reagito con violenza. Gli agenti hanno così fatto ricorso al taser per immobilizzarlo, dichiarando che l’uso dell’arma a impulsi elettrici era “necessario” per contenere la situazione.

Il malore in questura e la corsa in ospedale

Dopo l’arresto per resistenza a pubblico ufficiale, Zappone è stato portato in questura. In sala d’attesa, ha accusato un malore improvviso. Il personale ha allertato il 118: i sanitari hanno tentato manovre di rianimazione, poi il trasferimento urgente in ospedale. Nonostante gli sforzi dei medici, il trentenne è deceduto poco dopo l’arrivo.

Indagini in corso: le domande aperte

La Procura di Pescara ha aperto un’indagine per accertare le cause del decesso e ha disposto l’autopsia. Restano molte domande aperte: c’è un nesso tra la morte e l’uso del taser? La scarica elettrica ha avuto effetti fatali sul cuore del giovane? Era sotto effetto di droghe? Il ricorso all’arma era davvero inevitabile?

Il commento del Ministro Piantedosi

Il Ministro dell’Interno Matteo Piantedosi è intervenuto sulla vicenda, definendola «una tragedia che ci addolora». Ha dichiarato che sarà fondamentale chiarire se l’utilizzo del taser abbia avuto un ruolo nel decesso. «Valuteremo le responsabilità e ne trarremo le dovute conseguenze», ha aggiunto, ribadendo che il taser è previsto come alternativa meno letale all’arma da fuoco.

Taser: uno strumento controverso

Sebbene considerato ufficialmente un mezzo di contenimento «non letale», il taser è da tempo oggetto di polemiche. Amnesty International, tra le principali voci critiche, ha documentato centinaia di casi – in particolare negli Stati Uniti – di persone morte dopo essere state colpite. Molte vittime erano in condizioni vulnerabili o già sotto controllo. Amnesty contesta la definizione di «arma non letale», sottolineando che un uso improprio o su soggetti con problemi medici può causare gravi conseguenze, fino all’arresto cardiaco.

Attesa per l’autopsia

Solo gli esami medico-legali potranno stabilire cosa sia accaduto realmente nelle ore drammatiche che hanno portato alla morte di Riccardo Zappone. Intanto, la sua vicenda riapre un dibattito acceso sull’equilibrio tra ordine pubblico e tutela dei diritti umani.

Primo piano
L’ultima notizia

Il killer di Denisa Adas confessa: «Ho ucciso un'altra donna». Il tentativo di fuga, la scomparsa mascherata e il casolare dell’orrore – Video

di Luigi Spinosi
Sani e Belli