Il Tirreno

Il fenomeno

La tartaruga regina del mare: in un anno i nidi sono triplicati

di Giuseppe Boi
La tartaruga regina del mare: in un anno i nidi sono triplicati

Record di nidi di tartarughe marine in Italia: 444 contro i 129 del 2022. Legambiente: «Il surriscaldamento fa cambiare le aree di deposizione»

3 MINUTI DI LETTURA





C’è un’altra migrazione in corso nel Mediterraneo, ma non crea allarme. Anzi, ogni sbarco è accompagnato da feste e mobilitazioni sulle spiagge italiane. L’estate 2023 è stata infatti quella del record delle nidificazioni di Caretta caretta nella parte occidentale del mare nostrum. E in particolare in Italia dove sono 444 i nidi di tartaruga marina registrati a chiusura della stagione. È il dato più alto di sempre. L’elaborazione di Legambiente sui dati di Tartapedia.it, che accoglie le segnalazioni di associazioni e istituti di ricerca, fa emergere che il numero delle uova deposte rispetto alla stagione 2022 è triplicato: l’anno scorso il conteggio si era fermato “solo” a 129. Ma questo boom ha un suo perché: «Il surriscaldamento delle acque, legato ai cambiamenti climatici, sta spostando sempre di più l’areale delle tartarughe marine», spiega un comunicato di Legambiente.

Ogni nidificazione di tartaruga nelle nostre spiagge è vissuto dalle comunità locali come un evento felice. Si assiste alla mobilitazione di volontari per presidiare i nidi, mentre i bambini osservano le aree recintate sperando di assistere alla nascita delle Caretta caretta. È anche un segnale importante per il nostro mare: le nidificazioni significano che la qualità delle acque e dei nostri arenili è alta (vedi intervista sotto). Tuttavia il risvolto della medaglia è che le coste italiane sono scelte dalle tartarughe anche per il clima sempre più caldo nelle coste mediterranee del Medio oriente e in quelle dell’Africa del nord.

Così le tartarughe trovano casa nel Mediterraneo occidentale e in Italia in particolare. In testa alla classifica del boom di nidificazioni c’è la Sicilia con 156 nidi. In particolare nelle province di Siracusa, Ragusa, Agrigento e Trapani, bagnate dalle acque del canale di Sicilia e dal Mar Ionio. Vale a dire aree più vicine ai tradizionali luoghi di deposizione. Segue la Calabria con 125 nidi, localizzati specialmente sulla Costa dei Gelsomini, in provincia di Reggio Calabria sul versante ionico, anche se non mancano nidificazioni sul litorale tirreno. Il mar Tirreno registra il boom di Campania, terza regione più gettonata da mamma tartaruga con 54 nidi. Nove in più delle 45 nidificazioni in Puglia, concentrate per la maggior parte sui litorali delle province di Lecce e Taranto.

Ma a sorprendere sono i dati della Toscana: 23 nidi localizzati principalmente sui litorali delle province di Lucca e Livorno. Così come i 18 registrati rispettivamente in Sardegna (principalmente nella parte meridionale dell’isola, anche se non ne mancano nel nuorese e nel territorio di Sassari) e nel Lazio (trovati in luoghi insoliti come le località balneari di Ostia e Fiumicino, ma soprattutto tra Sabaudia, San Felice al Circeo e Terracina). In Basilicata sono stati trovati tre nidi, mentre in Abruzzo l’unico è stato registrato nella Riserva Naturale del Borsacchio. Il nido più settentrionale è in Adriatico, per la precisione a Milano Marittima, e rappresenta la prima deposizione documentata su una spiaggia dell’Emilia-Romagna nella storia recente.

Un vero e proprio record che ha coinvolto anche le coste di Spagna e Francia lungo la Costa Azzurra, la Provenza e l’Occitania. Sulle coste iberiche sono stati individuati 27 nidi, mentre quelle francesi contano ben 12 nidificazioni. Per rendere l’idea, nelle stesse aree spagnole l’anno scorso erano stati ritrovati due nidi di Caretta caretta, mentre in Francia solo uno.

Complessivamente sulle coste del Mediterraneo occidentale sono stati identificati 483 nidi. Dai nidi deposti ci si attende la nascita circa 20mila tartarughine, che, una volta in mare, dovranno fronteggiare una serie di pericoli e insidie. Infatti, si stima che soltanto un esemplare su mille arrivi all’età riproduttiva (20-25 anni). 


 

Agguato mortale
Le indagini

Prato, omicidio ai giardini di via Corridoni: fermati due giovani

Sani e Belli