Il Tirreno

La sentenza

Giulio Regeni, accolto il ricorso: il processo va avanti. Gli 007 egiziani saranno processati in loro assenza

Giulio Regeni, accolto il ricorso: il processo va avanti. Gli 007 egiziani saranno processati in loro assenza

Lo hanno stabilito i Giudici della Corte Costituzionale: dovranno rispondere dei reati di omicidio, sequestro di persona pluriaggravato e concorso in lesioni personali gravissime

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Il processo ai quattro imputati accusati dell'omicidio di Giulio Regeni si farà anche senza la loro presenza in Italia. Lo hanno stabilito i Giudici della Corte Costituzionale, che si era riunita la settimana scorsa per decidere sulla questione, sollevata dal Gip del Tribunale di Roma, Roberto Ranazzi, dell'assenza dei funzionari della National Security Agency egiziana, accusati di aver torturato e ucciso nel 2016 il giovane ricercatore. I magistrati dei Palazzo della Consulta hanno stabilito che un processo non può essere fermato dal rifiuto di collaborare con la giustizia italiana da parte dello Stato di appartenenza o residenza. Per questa ragione, Tariq Sabir, Athar Kamel Mohamed Ibrahim, Uhsam Helmi, Magdi Ibrahim Abedal Sharif, tutti appartenenti ai servizi segreti egiziani, dovranno rispondere dei reati di omicidio, sequestro di persona pluriaggravato e concorso in lesioni personali gravissime, pur non essendo presenti in aula e verranno dichiarati "contumaci" dal Gip e dal collegio nelle fasi successive. Il ricercatore dell'Università di Cambridge rapito in Egitto, a Il Cairo il 25 gennaio 2016, il giorno dell'anniversario delle proteste di piazza Tahrir, venne ritrovato morto il 3 febbraio 2016 vicino al carcere dei servizi segreti egiziani sulla strada per Alessandria. Sul corpo segni di tortura. "Avevamo ragione noi: ripugnava al senso comune di giustizia che il processo per il sequestro le torture e l'uccisione di Giulio non potesse essere celebrato a causa dell'ostruzionismo della dittatura di al-Sisi per conto della quale i quattro imputati hanno commesso questi terribili delitti - hanno scritto i familiari di Giulio Regeni in una nota stampa inviata dall'avvocato di parte civile, Alessandra Ballerini". Soddisfazione per la decisione della Corte Costituzionale, le cui motivazioni devono ancora essere depositate, è stata espressa anche dal procuratore capo di Roma, Francesco Lo Voi. "Grande soddisfazione sicuramente per la possibilità di celebrare un processo secondo le nostre norme costituzionali che restano il faro del nostro lavoro. Per il resto - ha detto il capo della procura romana - aspettiamo le motivazioni per vedere come procedere, sperando di trovare la parte civile al nostro fianco nelle fasi successive". 

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