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Verso il voto

Da Cento a Di Cesare, ecco il "Partito che non c'è'' Adesioni al progetto di Santoro. Contatti con Smeriglio ed ecologisti

Giulia Marrazzo
Da Cento a Di Cesare, ecco il "Partito che non c'è'' Adesioni al progetto di  Santoro. Contatti con Smeriglio ed ecologisti

31 luglio 2022
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ROMA  Un partito "che non c'è e non c'è mai stato" che dentro di sé sembra già raccogliere diverse anime: dall'ex deputato Paolo Cento alla filosa Donatella Di Cesare. Oggi Michele Santoro ha lanciato il suo progetto politico anche con un'associazione e una piattaforma che prenderà vita a fine agosto. Santoro apre a Giuseppe Conte, attacca il Pd e vuole raccogliere un fronte pacifista ed ecologista senza rappresentanza. "In queste elezioni assolutamente non mi candiderò ma mi occuperò del progetto di Santoro", ha detto all'ANSA la docente di filosofia Donatella Di Cesare. Sostenitrice e compagna di viaggio, del partito che non c'è, è stata coinvolta durante l'iniziativa di Pace Proibita al Teatro Ghione, e da lì non ha più lasciato il gruppo. Per la filosofa non si tratta però di fondare un partito ma di incarnare le esigenze di chi sente "di non essere rappresentato e coinvolto". Quindi questione meridionale occupazione giovani e poi il conflitto russo-ucraino, per lei scomparso dal dibattitto elettorale. E l'immancabile critica al Pd "partito di centro". "Insieme, anche ai nostri interlocutori, abbiamo maturato la consapevolezza della mutazione del Partito Democratico e ci siamo trovati tutti d'accordo", ha detto Guido Ruotolo, sin dall'inizio al fianco di Santoro in questa avventura. Coagulare consenso ma anche aprirsi a interlocutori affini come Giuseppe Conte: la stessa Di Cesare si è detta favorevole all'appello all'ex presidente del Consiglio come del resto Paolo Cento, ex deputato esponente della sinistra ecologista romana. A queste elezioni, anche per Cento, "un'ampia fetta di elettori di sinistra, pacifisti ed ecologisti, rischia di non essere rappresentata", ricordando che per mesi la sinistra ha lavorato "ad un campo largo" tra Pd, Leu e M5s, ed ora ci si ritrova invece "a parlare di Brunetta, Calenda e Gelmini". La richiesta a Conte di aprire a forze progressiste e di sinistra è arrivata anche dalla senatrice Loredana De Petris, e da altri mondi affini. Santoro starebbe quindi tentando un dialogo, un ponte, con il campo progressista, e avrebbe anche avuto contattati con l'eurodeputato Massimiliano Smeriglio. Per ora elettoralmente non è detto l'iniziativa verrà subito capitalizzata. Quantomeno sarà difficile o quasi impossibile, viste le tempistiche, presentare una lista, ma è lo stesso Santoro che oggi ha tracciato la strada, dicendosi "disponibile" a dare "un contributo" sottolineando: "Di sicuro non mi interessa fare il candidato indipendente senza un progetto che guardi al futuro". (ANSA). KBD

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