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Calcio: Serie C

Grosseto, la lettera del patron Di Matteo: “Il mancato ripescaggio una delusione, ma ripartiamo più forti di prima”

Nicola Di Matteo presidente dell’Us Grosseto
Nicola Di Matteo presidente dell’Us Grosseto

«Sembrava davvero fatta – dice il presidente del Grifone – fino a quando non ci è stato comunicato il verdetto dei ripescaggi. Fermana e Torres ammesse al prossimo campionato di Lega Pro, noi in Serie D. Non ci volevo credere. Non volevo accettare il triste verdetto. Volevo fare di tutto per cambiare questa decisione. Tutto mi è sembrato andar male»

10 agosto 2022
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GROSSETO. Sceglie uno slogan non molto felice, il “me ne frego”. Ma si capisce che le sue parole sono dettate dal grande amore per questi colori. E anche da una delusione che ci ha messo un po’ per essere assorbita. Nicola Di Matteo, presidente dell’Us Grosseto, ha pubblicato una lettera aperta rivolta soprattutto ai tifosi biancorossi. Una lettera appassionata e anche motivazionale.

«Carissimi tifosi, appassionati e amanti dell’Us Grosseto 1912 – scrive Di Matteo – con enorme rammarico, dopo diversi giorni di ansia passati a non voler accettare la realtà, sono pronto a fare alcune considerazioni. Innanzitutto ci credevo e ci ho creduto davvero troppo al nostro ripescaggio in Lega Pro. Mi sono attaccato a esso come se fosse diventato l’obiettivo più importante della mia vita. L’ho voluto a tal punto da mettere sul piatto personalmente 650mila euro dì fideiussioni, 300mila a fondo perduto oltre le tasse d’iscrizione che ammontavano a ulteriori 100mila (senza considerare i 50mila erogati per l’iscrizione al campionato di Serie D). Insieme al mio team siamo riusciti a presentare la domanda di ripescaggio in maniera egregia, impeccabile, perfetta».

«Sembrava davvero fatta – prosegue il presidente del Grifone – fino a quando non ci è stato comunicato il verdetto dei ripescaggi. Fermana e Torres ammesse al prossimo campionato di Lega Pro, noi in Serie D. Non ci volevo credere. Non volevo accettare il triste verdetto. Volevo fare di tutto per cambiare questa decisione. Tutto mi è sembrato andar male. Ho ripensato al campionato passato, alle polemiche, all’amara retrocessione e a questa maledetta domanda di ripescaggio non accolta. Dovevo fare qualcosa per cambiare il corso degli eventi. Allora ho preso la macchina e sono andato a Cascia a trovare la squadra. Sono rimasto qualche giorno vicino ai ragazzi e ho respirato una nuova sensazione di freschezza, di armonia, di gioia. Sono poi partito per Grosseto per risolvere alcune questioni inerenti il club e per parlare con alcuni amici conosciuti nel corso di questa esperienza».

«Prima di riprendere la strada di casa – va avanti Di Matteo – mi sono voluto fermare allo stadio, ho fatto aprire gli spogliatoi e sono entrato in campo. Giunto all’altezza delle panchine ho guardato verso la tribuna e ho immaginato lo stadio pieno, gremito di gente urlante e in festa per i colori biancorossi. Allora ho razionalizzato: sono il presidente dell’ Us Grosseto 1912, 110 anni di storia, in Serie D, in Lega Pro o in Serie B, amo questa squadra allo stesso modo. Quindi tifo Grosseto e me ne frego! . Ci vediamo allo stadio. Nell’occasione ci tengo a ringraziare l’amministrazione comunale tutta e in particolar modo il sindaco Vivarelli Colonna che ha dimostrato e dimostra in ogni occasione il suo attaccamento alla prima squadra della città. Forza Grosseto!».
 

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