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Alcol ai minori, caos in strada: bar sospeso per la terza volta a Follonica

di Matteo Scardigli

	Le forze dell’ordine mettono i sigilli al bar Senzuno
Le forze dell’ordine mettono i sigilli al bar Senzuno

L’avvocato: «Questore ineccepibile, ma i problemi sono tanti». Plaude l’assessore Giorgio Poggetti mentre i titolari pensano a come aumentare la sicurezza

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FOLLONICA. Venerdì la Divisione polizia amministrativa e di sicurezza della questura di Grosseto, con la collaborazione di militari della Compagnia carabinieri di Follonica, ha chiuso per 15 giorni il bar Senzuno; di nuovo.

L’esercizio commerciale era stato oggetto di un primo illecito amministrativo nel 2023 per infrazione del divieto di vendita o somministrazione di bevande alcoliche ai minori: stop di un mese stabilito dall’allora autorità di pubblica sicurezza Antonio Mannoni. E ancora nel 2024 per lo stesso motivo, sempre 30 giorni e sempre Mannoni. Anche nel provvedimento di venerdì, firmato dal questore Claudio Ciccimarra, si fa menzione di «illecita somministrazione di alcolici a minori di anni 18», accertata «diverse occasioni», ma anche della «costante presenza presso quel bar di pregiudicati», così come di «numerosi episodi che hanno creato turbativa per l’ordine e la sicurezza pubblica».

Dagli uffici di piazza Palatucci viene spiegato che il provvedimento di sospensione, adottato ai sensi dell'articolo 100 del Testo unico delle leggi di pubblica sicurezza, trae fondamento dalle segnalazioni pervenute soprattutto dai militari dell’Arma della Città del Golfo nonché dai controlli svolti dalla questura stessa; e lo si definisce «una prima risposta, adottata con urgenza, a tutela dell'ordine e la sicurezza pubblica e al fine di ristabilire la tranquillità e la serenità delle persone che vivono in quel quartiere».

Un quartiere sul quale, ricorda sui social l’assessore Giorgio Poggetti (deleghe a lavori pubblici, rigenerazione urbana e manutenzione, ma anche alla pubblica sicurezza), «l’amministrazione comunale sta investendo numerosi milioni per la rigenerazione urbana. Ed è proprio nell'ottica della sinergia istituzionale – ribadisce – che l'amministrazione nei prossimi mesi installerà nel quartiere numerose telecamere di videosorveglianza collegate con la Compagnia dei carabinieri». Ventitré gli occhi elettronici, anticipava ad agosto l’assessore al nostro giornale, in arrivo nell’intero territorio comunale.

«Il provvedimento non è riferito a episodi specifici, e il questore (cui la legge attribuisce piena discrezionalità) ha inteso applicare la sanzione minima», premette Roberto Cerboni, avvocato dei proprietari, il quale poi chiarisce che «da parte dei miei clienti non c’è volontà di alcuna impugnazione»: il bar è chiuso e lo resterà fino alla scadenza della sospensione. Rispetto della decisione di Ciccimarra, quindi, ma con alcune “note a margine”: «Gli stessi titolari si erano attrezzati per sedare episodi di violenza fuori dal locale ed erano anche usciti in prima persona per intervenire, ci sono filmati che lo dimostrano. E abbiamo la possibilità di dimostrare che, in alcuni casi, minori ai quali era stato chiesto dove avessero comprato gli alcolici hanno risposto “al Senzuno” quando in realtà se le erano procurate altrove».

Nessun tentativo di nascondersi dietro a un dito. Cerboni si limita a ricordare che «il bar non è l’unico di quell’area, che peraltro in estate è particolarmente frequentata», e piuttosto annuncia che «i proprietari colgono l’occasione per riflettere sugli strumenti da poter impiegare per aumentare la sicurezza della zona (ma anche la propria), anche dotandosi di personale qualificato». Insomma, l’auspicio condiviso è che Senzuno possa godere di una maggiore tranquillità.

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