Orbetello, omicidio colposo della convivente: chi è il dottore assolto con formula piena
Secondo la giudice Agnieszka Karpinska «il fatto non sussiste»
ORBETELLO. «Assolto perché il fatto non sussiste». Con queste parole pronunciate ieri pomeriggio dalla giudice Agnieszka Karpinska si chiude il processo a Talal Alhusaini, oggi ottantenne, medico di origini siriane imputato per l’omicidio colposo della compagna Laura, sua convivente che di anni ne aveva 53. Una sentenza che lascia spiazzati gli avvocati di parte civile Giovanni Gori e Marco Meconcelli, difensori rispettivamente del fratello e della sorella della donna.
Il cadavere venne ritrovato il 12 aprile 2021 nella casa della coppia, nei pressi di Ansedonia. La causa della morte venne attribuita a un mix letale di alcol, dal quale lei aveva una dipendenza, e farmaci che lui le aveva prescritto e acquistato per lei in farmacia.
Le indagini coordinate dal pubblico ministero, il sostituto procuratore Federico Falco, furono svolte dai carabinieri. L’autopsia era stata eseguita dall’équipe del medico legale diretta dal professor Mario Gabbrielli, ordinario di Medicina legale dell’università di Siena; gli esiti avevano trovato riscontro nella consulenza chimico-tossicologica espletata dal professor Silvio Chericoni, direttore del dipartimento di Tossicologia forense dell’Università di Pisa.
Il rinvio a giudizio per Alhusaini arrivò a giugno 2023 e il successivo 13 novembre cominciò il processo davanti alla giudice Ludovica Monachesi.
Il medico, rappresentato e difeso dagli avvocati Valeria Di Duca e Nicola Supino, sostenne di aver prescritto e acquistato i farmaci ma di non averli mai somministrati alla compagna mentre lei faceva abuso di alcol: si disse «estraneo a tutti i fatti contestati dal pubblico ministero».
Vennero ascoltati il luogotenente comandante della Stazione di Orbetello che aveva seguito le indagini, poi il fratello e la sorella di Laura e infine la figlia del medico; sempre presente, a ogni udienza, anche quando un audio riprodotto in aula portò a conoscenza di una relazione sentimentale tra lui e un’altra durante la convivenza con la compagna.
Un anno fa di questi tempi a Monachesi subentrò poi Karpinska, che rigettò la richiesta della difesa per un confronto tra gli esperti: il loro specialista aveva contestato gli accertamenti dei consulenti nominati dal Pm. Secondo l’accusa la morte era sopraggiunta per un’ insufficienza respiratoria che il dottore avrebbe potuto evitare, secondo la difesa per un’aritmia cardiaca improvvisa.
Allo stesso modo, il mese scorso il ministero della giustizia ha decretato il trasferimento di Falco – a sua domanda – alla procura della Repubblica presso il tribunale di Pistoia: al suo posto il collega Mauro Lavra, magistrato ordinario che ha conseguito la prima valutazione di professionalità, fino a metà settembre sostituto procuratore della Repubblica presso il tribunale di Tempio Pausania; anche lui trasferito a sua domanda.
Ieri, per la prima volta dall’inizio del processo a suo carico, Talal Alhusaini non era in tribunale. Ieri hanno parlato Lavra, Gori e Meconcelli, Di Duca e Supino. Le parti civili hanno chiesto alla giudice la condanna alla pena di giustizia e 300mila euro con una provvisionale da 20mila per ciascuno dei propri assistiti.
Novanta adesso i giorni a disposizione di Karpinska per depositare le motivazioni; lette le quali Gori e Meconcelli potranno esercitare il diritto di fare valutazioni che riterranno opportune.
