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«Hai preso la multa, paga 300 euro»: ma è una truffa e la sanzione non c’è – I consigli e l’errore da non commettere

di Maurizio Caldarelli
La mail inviata dal truffatore
La mail inviata dal truffatore

Nel mirino una coppia di grossetani: la mail con (finto) marchio PagoPa. Federconsumatori avverte di controllare prima di tutto la veridicità dei loghi e di non aprire mai link

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GROSSETO. Non c’è proprio fine ai tentativi di truffa verso la popolazione. Nelle ultime settimane ha fatto scalpore la notizia che anche a Firenze sono approdate le multe fasulle lasciate sul cruscotto dell’auto con un logo contraffatto della polizia municipale fiorentina.

A Grosseto c’è stata invece un’evoluzione di queste false multe, arrivate per email a diverse cittadini, con il logo di PagoPa, il portale della pubblica amministrazione.

Il racconto

«Nei giorni scorsi – raccontano Alessandro e Laura – ci siamo visti recapitare una e-mail con una multa da 298 euro per violazione del Codice della strada, per eccesso di velocità, senza specificare dove è stata registrata l’infrazione, né l’ora e nemmeno il veicolo. Siamo rimasti comunque interdetti da questa nota e abbiamo riscritto al mittente, chiedendo spiegazioni in merito, ma per tutta risposta proprio mercoledì mattina il fantomatico Team Pago PA ha inviato una notifica di ritardato pagamento, con la minaccia di portare la sanzione a 396 euro entro 72 ore e la decurtazione di sei punti nella patente».

I destinatari del messaggio di posta elettronica, che sono stati ingannati dal fatto di aver avuto una sanzione da un comune maremmano proprio di recente, si sono a questo punto rivolti alle forze dell’ordine, che non hanno potuto fare altro che confermare l’assoluta infondatezza della multa richiesta.

«Prima di pagare avevamo deciso di aspettare – aggiunge Alessandro, titolare di una tipografia nel centro di Grosseto – ma sinceramente avevamo avuto qualche dubbio immediatamente e guardando meglio l’indirizzo, che rimasta a siti e portali esteri, abbiamo capito che si trattava di fishing».

I precedenti e i consigli

Negli uffici della Federconsumatori Grosseto si sono presentati in questi giorni cittadini con lo stesso problema e il presidente Giorgio Romualdi, in attesa di verificare se è necessario aprire una pratica, dà sempre un consiglio: «Prima di effettuare pagamenti – spiega – bisogna accertarsi che l’intestazione sia corretta, non che si tratti di indirizzi che riportano a soggetti che cercano di estorcere denaro. Queste attività illecite aperte da società per lo più straniere hanno vita breve, venti giorni, un mese, nel quale riescono a trovare persone che mettono soldi in carte solitamente prepagate, mai in conti correnti, per poi chiudere e sparire».

Sono sempre di più e sofisticati i metodi per portare via denaro in maniera illecita. «Qualche mese fa anche al Tirreno avevamo raccontato delle email con l’intestazione dell’Agenzia delle Entrate – prosegue Romualdi – mentre ultimamente sul telefonino di tutti noi arrivano messaggi del tipo “stiamo processando il tuo bonifico” oppure “la tua operazione non è andata a buon fine” e rimandano a un link che preleva soldi indebitamente. Questi link, che per essere credibili riportano importi medi, né bassi né alti e comunque sempre sui mille euro, non vanno mai aperti. Per ogni dubbio, comunque, ci si può sempre rivolgere alle associazioni di categoria. Ripeto, prima di tutto controllare la veridicità di loghi, come quello della municipale di Firenze (per la truffa della multa che non abbiamo ancora visto in Maremma), o dell’Agenzia delle Entrate e poi tutelarsi di conseguenza».

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