Il Tirreno

Grosseto

Animali e vacanze

Migliori città dog friendly? Nella top 10 solo una è italiana: la sorpresa arriva dalla Toscana

di Sara Venchiarutti

	Una cittadina grossetana a spasso nelle aree verdi cittadine con i cani (foto Agenzia Bf)
Una cittadina grossetana a spasso nelle aree verdi cittadine con i cani (foto Agenzia Bf)

La classifica di Skyscanner delle migliori città al mondo in cui gli animali domestici sono benvenuti. Tra New York e Valencia spunta un’unica destinazione italiana

6 MINUTI DI LETTURA





GROSSETO. Se a New York c’è il cappuccino per cani e a Valencia la spiaggia senza guinzaglio, non pensate che Grosseto non abbia i suoi punti di forza nell’accogliere gli amici a quattro zampe. Anche in vacanza. Tanto che il motore di ricerca di viaggi Skyscanner, nello stilare la sua classifica per il 2025 delle migliori città al mondo in cui gli animali domestici sono benvenuti, insieme a Graz, Toronto, Lubiana, Brighton, Rovigno e Toronto, ci ha voluto mettere pure Grosseto.

Destinazione pet-friendly
Anzi, il capoluogo della Maremma, settima “fra cotanto senno”, a voler parafrasare Dante, è l’unica meta italiana menzionata dal sito specializzato per chi non vuole separarsi dai propri “pet” nemmeno in vacanza. Se qualcuno ha alzato il sopracciglio per lo stupore, ogni dubbio viene silenziato citando – come fanno nella guida a uso internazionale, scritta in inglese – le ampie riserve naturali, a partire dal Parco della Maremma, che “offre zone escursionistiche con possibilità di guinzaglio e spiagge adatte ai cani come Marina di Alberese”. Tra i criteri presi in considerazione per stilare l’elenco ci sono la quantità di alloggi che accettano animali domestici, spazi verdi e parchi per i cani, l’accessibilità ai trasporti oltre all’inclusività in bar e ristoranti. Così, a fianco delle grandi capitali europee e mondiali – al Central Park ci sono alcuni orari in cui è possibile girare con il proprio cane senza guinzaglio e a Nizza i “pet” viaggiano pure gratis sui mezzi -, ecco spuntare la Maremma, scelta perché gli animali possono annusare gli uliveti, muoversi tra la folla o sul litorale.

Puntare sui servizi
«Da questo punto di vista Grosseto è avanti rispetto a tante altre città italiane», conferma Alessio Pernazza, presidente provinciale dell’ente di promozione sportiva Csen (Centro sportivo educativo nazionale) di cinotecnica, che ogni anno offre diversi corsi in varie branche del settore. «In Maremma – spiega Pernazza – le spiagge per i cani sono più d’una, ormai tantissime strutture si sono trasformate in pet friendly, c’è un buon numero di centri di addestramento e negozi per animali». Con qualche accorgimento, beninteso: «Le bau beach presenti sono numericamente sufficienti, le strutture dove portare il proprio cane in spiaggia non mancano. Andrebbero però completate in maniera migliore: ci sono dei margini per migliorare il servizio, ad esempio mettendo a disposizione degli educatori cinofili sul posto o quantomeno persone qualificate come dog sitter che possano prendersi cura dei cani quando i loro padroni vanno a fare il bagno o a pranzo, fornendo così dei servizi supplementari sulla spiaggia». Per Pernazza va anche sottolineato che Grosseto è una città vocata a un turismo estivo: «Prima di organizzare una vacanza durante la quale ci saranno temperature alte – precisa – bisogna prendere precauzioni ben specifiche se si portano i cani al seguito, come location con zone d’ombra e appunto strutture ricettive in grado di offrire un giusto ricovero per i “pet”. Queste sono le raccomandazioni più importanti». Spostandosi invece in città, «andrebbe portata avanti – suggerisce Pernazza – una campagna di sensibilizzazione coinvolgendo anche esercenti e commercianti per permettere una convivenza tranquilla e per sensibilizzare i cittadini all’utilizzo di strumenti adeguati come guinzagli con la giusta metratura e museruole adeguate quando si va nei posti pubblici. L’obiettivo e fare conoscere un mondo del cane qualificato, facendo capire che esistono cani guida, animali che svolgono la funzione di assistenza emozionale, cani da soccorso che hanno bisogno di stare in mezzo alla gente, oltre che i cani di compagnia. E bisogna considerare che ci sono anche le zoofobie: per loro vedere un animale con museruola e guinzaglio fa la differenza».

Un’opportunità turistica
E se è vero che Grosseto ha un bel po’ di potenzialità da questo punto di vista, al contempo per Giancarlo dell’Orco, destination manager e presidente del sindacato del sistema ricettivo extra alberghiero Aigo Confesercenti Grosseto, c’è ancora un bel po’ di lavoro da fare per rendere la Maremma una destinazione dog friendly a 360°. E qui è bene premettere una distinzione: «Un conto – sottolinea l’esperto – è una destinazione dog friendly, un’altra pet friendly. Quest’ultima categoria comprende tutti gli animali da compagnia, dai criceti in poi», precisa Dell’Orco, che insieme all’esperta nazionale Elisa Guidarelli sta lavorando sullo sviluppo di strategie per trasformare un territori in destinazioni dog friendly, in cui pubblico e privato agiscono insieme per rendere il proprio territorio il più appetibile possibile da questo punto di vista. Al momento le richieste in tal senso sono arrivate da una serie di Comuni del nord Italia. E di fatto «il mondo legato ai cani – dice Dell’Orco – può diventare un segmento per un flusso specifico importante di turisti. Ci sono persone che fanno le vacanze solo con il cane e di conseguenza pretende che ci siano i servizi adeguati. Perciò anche gli ambiti turistici del nostro territorio – Maremma area nord, Maremma area sud e Maremma Amiata – dovrebbero lavorare insieme per sviluppare un vero e proprio prodotto turistico dog friendly perché è attrattivo. Ora questo settore è fatto di “turismi”: l’enogastronomico, quello nei borghi. E di sicuro c’è anche quello legato agli animali domestici». In generale «i primi servizi – prosegue l’esperto – sono offerti da strutture anche extra alberghiere come campeggi. In provincia ce ne sono diversi, così come le spiagge libere per i cani o diversi musei della Maremma sono accessibili ai cani: tutti elementi che contribuito a una maggiore identificazione della nostra provincia in questo senso». E sì, «abbiamo molte potenzialità, ma ancora – prosegue Dell’Orco – non siamo dog friendly al 100%: lato le strutture ricettive va bene, ne abbiamo diverse, ma al momento per poter raggiungere un buon livello sarebbe opportuno mettere a disposizione sia per i residenti, sia per i turisti, maggiori trasporti, ma anche le aree verdi o servizi destinati ai proprietari dei cani, a partire dall’assistenza come dog sitter». Detto in altre parole, «manca un’unione tra strutture ricettive e servizi pensati per i proprietari dei cani». In merito alla guida elaborata da Skyscanner, «sono contento – commenta Dell’Orco – che la guida ci ritragga come territorio aperto a questo aspetto, ma c’è ancora da lavorare. Siamo frammentati geograficamente e a livello di servizi: manca un vero piano di sviluppo strategico per trasformare davvero il nostro territorio in destinazione dog friendly».

I trasporti
Tornando al portale, la guida consiglia di esplorare la Maremma insieme al proprio amico a quattro zampe in auto, più che in bus. In realtà negli autobus e in generale sui mezzi di trasporto pubblico locale, come si legge nella Carta dei Servizi messa a disposizione da Autolinee Toscana, è consentito l’accesso gratuito degli animali di affezione, nei limiti di un solo animale per passeggero. “I passeggeri che conducono cani – si spiega – sono obbligati a usare il guinzaglio e la museruola, a eccezione di quelli destinati all’assistenza delle persone prive di vista. In alternativa è consentito l’utilizzo del trasportino, condizione obbligatoria per il trasporto degli altri animali d’affezione. Il trasportino deve avere le dimensioni massime di 140 cm (somma tra lunghezza, larghezza e profondità) e non occupare posti a sedere; il superamento delle dimensioni è soggetto al pagamento della tariffa ordinaria equivalente a un biglietto singolo”.

© RIPRODUZIONE RISERVATA
 

Primo piano
L’annuncio

Emilio Fede è morto, addio al direttore che ha fatto la storia dell’informazione in tv